Dalla sindrome degli otoliti dicono sia completamente guarita. Eppure Meloni, ieri mattina, durante la conferenza di inizio anno, perché quella di fine l’aveva saltata proprio per questo malanno, ad un certo punto è stata di nuovo vittima di vertigini. Sottoposta a più di quaranta domande da parte dei colleghi giornalisti, ad un certo momento rispondeva quasi a comando. La ricerca delle risposte giuste non dev’essere stata una cosa facile. Alla fine, chi ha resistito indomito davanti alla tv, si è alzato per andare a pranzo con la testa piena così. Dal Piano Mattei alle liberalizzazioni; dal rapporto con l’Europa allo “sparo” di Capodanno. Che fitta rete di trame composte. Come direbbero i Jalisse, “questo fiume di parole” ha travolto tutte e tutti. Le conferenze stampa con le domande finali sono il sale della democrazia, per carità, ma non possiamo sottacere che il troppo rispondere ad un certo punto equivale al nulla dire. Meloni ha dimostrato di avere una grande resistenza, non come quella cara a Pertini, ma fa lo stesso.
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“Questo fiume di parole”
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