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Movida selvaggia nel fine settimana. Caos a Pane e Pomodoro e Torre Quetta

Due episodi, accaduti nel giro di poche ore, ma che fanno luce sulla qualità della movida che nel fine settimana si concentra nelle due principali spiagge cittadine: Pane e Pomodoro e Torre Quetta. Nel primo dei due lidi, un ragazzo, probabilmente non ancora maggiorenne, sabato scorso ha urinato davanti agli occhi increduli dei passanti e dei cittadini che la sera sono soliti fermarsi sugli iconici muretti. A Torre Quetta, invece, un gruppo di ragazzi, nel pieno di una serata musicale, ha preso d’assalto la garitta di un bagnino, sconquassandola e muovendola con violenza.

È questo il resoconto dell’ennesima serata in cui la movida si svolge senza limiti. Una situazione estremamente delicata, considerando anche l’età dei protagonisti degli episodi. In entrambi i casi, infatti, si tratta di ragazzi presumibilmente minorenni che raccontano della fragilità e dell’assenza di regole che governano i luoghi dell’aggregazione giovanile. Se così non fosse, infatti, qualcuno avrebbe impedito al giovane ragazzo di urinare davanti a bambini, adulti e anziani. Sono da poco trascorse le 21 di sabato quando il protagonista del fatto, con estrema nonchalance, esce dall’ingresso principale della spiaggia di Pane e Pomodoro. È da lì che, a dorso nudo e ostentando un atteggiamento di disinteresse, percorre pochi metri, fermandosi accanto alle cabine dell’energia elettrica. Qui, il giovane si abbassa le mutande e inizia a svuotare la propria vescica noncurante di quanto stesse accadendo attorno a lui. Nessuno di quanti hanno assistito all’evento, probabilmente perché sopraffatti dall’incredulità, hanno invitato il ragazzo a smettere o a scegliere un luogo più consono, mentre su corso Trieste decine di auto e moto continuavano a sfrecciare, osservando dai propri finestrini l’indecoroso spettacolo.

Ma è nel pieno della notte che si sfiora l’assurdo. A Torre Quetta, nel bel mezzo di una serata musicale, un gruppetto di ragazzi, anche questi rigorosamente a dorso nudo, si sono staccati dal gruppo principale e hanno deciso di trascorrere il resto della serata sulla garitta di un bagnino, la torre da cui il personale preposto alla sicurezza dei bagnanti lavora nelle ore diurne. Ed è dall’alto della garitta, peraltro recentemente sottoposta a interventi di manutenzione, che i giovani si sono abbandonati alla più selvaggia movida. Spintoni, urla, saltelli: il tutto sulle scale, sulla piattaforma e alla base della garitta. Che, nonostante la scarsa luminosità della notte, sembrava una canna sbattuta dal vento.

La precarietà della situazione è confermata anche da chi questo tratto di costa lo vive tutta la settimana. «Ogni giorno – commenta Michelangelo, che vive nel rione Sant’Anna e percorre il lungomare per recarsi in centro – è sempre più difficile camminare, dato il sovraffollamento della zona. E se hai la possibilità di fare una passeggiata, ti accorgi ancora di più del degrado dilagante: spazzatura e sicurezza in primis». Secondo Michelangelo, inoltre, la “zona rossa” si estende proprio fino a Sant’Anna, dove si moltiplicano «gli incendi e le discariche abusive». Per quanto riguarda Torre Quetta, «occorre che il Comune investa in maggiore sicurezza – prosegue Michelangelo – magari affiancando il servizio offerto dai gestori, dato che stiamo parlando di un’ampia zona. difficile da controllare. Ma è necessario: anche nelle ore serali, infatti, è frequentata da famiglie con bambini».

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