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venerdì 18 Ottobre 2024
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Abbandono dei rifiuti sulle strade pugliesi: via alla videosorveglianza con fototrappole e droni

Prende il via, in Puglia, il servizio di videosorveglianza per il contrasto all’abbandono dei rifiuti sulle strade ad alta percorrenza turistica e a valenza paesaggistica della regione.

Si tratta di un progetto sperimentale sul quale la Regione Puglia ha investito con l’obiettivo di combattere un fenomeno particolarmente inviso all’opinione pubblica e di tutelare i valori paesaggistici del nostro territorio, ad alta vocazione turistica. È previsto il potenziamento del sistema di vigilanza con droni e l’incremento delle fototrappole, con un servizio attivo anche nelle ore notturne. Il piano di prevenzione e sensibilizzazione sarà l’asse portante dell’intervento.

Il progetto, che ha una dotazione finanziaria di 500mila euro, e che sarà gestito dal Nucleo di vigilanza ambientale della Regione Puglia, si inserisce nella più ampia strategia regionale di contrasto al fenomeno degli abbandoni dei rifiuti.

Da domani, dunque, «il territorio pugliese sarà capillarmente controllato con mezzi tecnologici di ultima generazione», commenta l’assessora regionale all’Ambiente, Anna Grazia Maraschio. «Si tratta – spiega – di un vero e proprio programma di intelligence di alta tecnologia con droni che verranno utilizzati anche di notte e micro fototrappole che verranno sistemate in punti strategici».

Le videocamere, infatti, saranno installate anche nei fori dei bulloni dei guard rail mentre i droni sono dotati di telecamera termica in grado di operare da un’altezza dal suolo di 120 metri e saranno pilotati da personale del Nucleo della vigilanza ambientale, che ha acquisito le necessarie abilitazioni.

«Grazie a questo progetto – afferma Maraschio -, da domani prenderà definitivamente corpo la strategia di contrasto a questo fenomeno deleterio per tutti i pugliesi e l’intero territorio, un fenomeno che danneggia trasversalmente più attività economiche. Per questo chiediamo anche la collaborazione di tutti i cittadini per limitare questo inaccettabile fenomeno, i cui costi economici, ma anche sociali e sanitari, gravano su tutti e in maniera rilevante sulla Regione e sugli enti locali», conclude l’assessora regionale all’Ambiente.

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