Home Cronaca Amina in carcere in Kazakistan: «Ascoltati testimoni. Speriamo sia presto libera»

Amina in carcere in Kazakistan: «Ascoltati testimoni. Speriamo sia presto libera»

La Procura speciale di Astana ha convocato e ascoltato alcuni testimoni nell’ambito dell’inchiesta sulle presunte torture subite per 16 giorni da Amina Milo – la 18enne di Lequile da mesi in carcere in Kazakistan, con l’accusa di traffico internazionale di droga – all’interno di un appartamento privato dove sarebbe stata portata da alcuni poliziotti kazaki.

È quanto riferisce Alibek Sekerov, avvocato di Amina spiegando che «entro una settimana la Procura speciale di Astana ci farà sapere se le accuse contro di lei sono cadute. Speriamo che venga presto liberata».

L’avvocato, inoltre, sostiene che oggi un poliziotto avrebbe ammesso che gli agenti in quella circostanza avrebbero agito in maniera illegittima. Infine annuncia di aver presentato istanza di perizia psichiatrica per dimostrare che Amina Milo non sta mentendo e che ha subito pressioni psicologiche.

Amina è stata fermata ad Astana il 18 giugno mentre era in compagnia di un coetaneo del posto che aveva con sé della droga. Ma Amina, precisa il legale, non ne sapeva nulla.

Dopo il fermo è stata portata nell’appartamento dove sarebbe stata maltrattata e avrebbe subito tentativi di stupro.

L’intervento dell’ambasciata italiana ha poi portato al rilascio di Amina che pochi giorni dopo, l’11 luglio, è stata nuovamente convocata dalla polizia e arrestata per traffico internazionale di droga.

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