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domenica 13 Ottobre 2024
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Bari, anziano al pronto soccorso dopo una caduta: «Quattro ore su una sedia a rotelle al “Di Venere”»

Avrebbe trascorso circa quattro ore seduto su una sedia a rotelle nel pronto soccorso dell’ospedale “Di Venere” di Bari, prima di essere trasferito su un lettino e, soltanto in seguito, sottoposto a una tac per un sospetto trauma cranico. È quanto emerge dal racconto della storia di un anziano paziente, che sarebbe stato portato in ospedale poco dopo le 14,30 con ambulanza privata e, dopo essere stato classificato come codice arancione, avrebbe ricevuto i primi controlli dopo diverse ore. Sarebbe poi rimasto in ospedale tutta la notte, prima di essere sottoposto a una nuova tac di controllo nella giornata successiva.

«Soltanto dopo esser stato costretto a inveire un po’ – racconta un parente dell’anziano paziente all’Edicola del Sud – è stato spostato dalla sedia a rotelle e adagiato sul lettino. Il tutto nonostante si trattasse di una persona con altre problematiche di salute. Ci ha trascorso quasi quattro ore su quella sedia, perché è rimasto seduto fino alle 18 circa». Poi prosegue nella sua denuncia: «Soltanto alle 23 sono stato chiamato dal medico, il quale mi ha riferito che il mio parente sarebbe potuto rientrare a casa, per poi tornare in ospedale il giorno successivo per una tac di controllo, oppure avrebbe potuto trascorrere la notte in ospedale. Così, per sicurezza, abbiamo deciso di tenerlo nel pronto soccorso della struttura tutta la notte».

«Io non discuto assolutamente né la professionalità e né l’accortezza del personale ospedaliero – ci racconta ancora il parente dell’anziano paziente – Ma credo che non sia normale restare dalle 14,30 alle 23,30 circa, quindi nove ore, in ospedale per ricevere il risultato di una tac di una persona anziana, caduta, con un sospetto trauma cranico, e rimasta per quattro ore su una sedia a rotelle, per poi essere trasferita su un lettino soltanto dopo aver dovuto alzare la voce e dopo che erano trascorse diverse ore».

«Inoltre – conclude l’autore della denuncia – è stato portato al pronto soccorso dell’ospedale “Di Venere” con un’ambulanza privata. E il problema è che l’ambulanza privata, dopo una certa ora, non c’è più. Quindi, così, non avrei potuto nemmeno riportarlo a casa, perché nessuno avrebbe potuto darmi una mano a farlo rientrare in casa».

Dall’ospedale, intanto, hanno fatto sapere che al paziente è stata garantita tutta l’assistenza necessaria e l’attesa è legata esclusivamente al quadro clinico presentato dalla persona, che era arrivata in pronto soccorso con un sospetto trauma cranico, che è stato trattata in maniera idonea dagli operatori e dai medici del pronto soccorso.

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