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lunedì 23 Settembre 2024
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Bari, decine di suoli ridotti a discarica nella zona industriale invasa da blatte e mosche. C’è l’esposto in Procura

È stato l’aumento esponenziale di mosche e blatte a insospettire le aziende che operano nella zona industriale di Bari, tra via Lindemann e il canale Gambetta. L’area, che si estende su una superficie complessiva di circa 15mila metri quadrati di proprietà del consorzio Asi, è attualmente abbandonata e utilizzata come discarica di rifiuti (abusiva, s’intende) da parte dei “soliti ignoti”. La discarica tra via Lindemann e il canale Gambetta, con presenza di liquami e conseguente rischio di sversamenti, è stata denunciata attraverso un esposto a magistratura e forze dell’ordine.

Eppure per la riqualificazione di quel terreno si era improvvisamente aperto uno spiraglio a maggio di quest’anno, quando le società Ladisa Ristorazione e Fattoria Italia 4.0 avevano manifestato il proprio interesse per la concessione in comodato d’uso gratuito. L’obiettivo? Realizzare un «orto verticale per l’utilizzo di fertilizzante derivato dal recupero del rifiuto organico industriale e un parcheggio». Già in quell’occasione era stato fatto presente al Consorzio che «il suddetto suolo, attualmente inutilizzato, è oggetto di abbandono abusivo di rifiuti da parte di ignoti, ed è prospiciente la sede Fattoria Italia 4.0 in via Lindemann. A tal fine, in considerazione degli investimenti da realizzarsi per i progetti di cui sopra, si chiede di poter ottenere in comodato d’uso gratuito per anni 20 il suddetto suolo dal Consorzio Asi (che ne detiene i dati catastali)». I proponenti si erano anche impegnati a bonificare l’intera area: «Resta inteso che, in caso di positiva approvazione della presente istanza, sarà cura e onere delle scriventi assumere a proprio totale carico le attività di pulizia, manutenzione e miglioramento dell’area utilizzando, eventualmente, anche essenze arboree autoctone fornite dal vivaio consortile e da allocare sul suolo interessato».

La risposta dall’Asi, da maggio, è arrivata soltanto a fine settembre, quando il Consorzio ha specificato come «il suolo sito in via Lindemann nell’agglomerato industriale di Bari-Modugno, pur essendo tipizzato ad “insediamenti produttivi”, è interessato da vincoli inerenti le componenti geomorfologiche e idrologiche che lo rendono inedificabile e pertanto dall’utilizzo pressoché limitato». Elemento che però non ha suscitato un parere sfavorevole dall’ente che ha manifestato la sua intenzione di «procedere alla cessione dello stesso». A questo proposito, dunque, l’Asi ha invitato le aziende a presentare una proposta economica per l’acquisizione dell’area.

Al momento il Consorzio non si è pronunciato né ha fornito ancora una risposta all’offerta economica che gli è stata presentata per rimettere in sesto un terreno finora abbandonato e che, a causa del potenziale sversamento di materiali, rappresenta un pericolo per tutte le attività nel circondario. A preoccupare chi frequenta la zona è la presenza del canale che rappresenta una via di deflusso per le acque piovane e finisce direttamente nella vicina lama. In caso di una sua ostruzione con materiali e rifiuti ingombranti, forti piogge potrebbero allagare i capannoni e le aree circostanti.

Adesso che è stato presentato anche un esposto in Procura per denunciare lo stato in cui versano i suoli di via Lindemann, la palla passa a magistratura e forze dell’ordine che dovranno verificare se sono in corso degli illeciti. E intanto chi fa impresa a ridosso dell’area segnalata, in attesa che l’Asi prenda dei provvedimenti per la manutenzione e la gestione del proprio patrimonio, è costretto a fare i conti con un contesto caratterizzato da degrado, sporcizia e carenza di servizi.

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