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domenica 29 Settembre 2024
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Comunali, in subbuglio la base del Pd a Bari. «Adesso una candidatura dem»

Grande è la confusione sotto il cielo nel Partito democratico barese. Mentre il segretario regionale Domenico De Santis ha convocato per domani alle 14,30 un tavolo regionale in via Gentile, la base del Pd e i dirigenti locali alzano le barricate, riportando alla luce malumori interni che negli ultimi giorni si erano solo apparentemente calmati.

Sono due gli episodi che fotografano l’alta tensione e l’incertezza che soffia sul mare magnum dei democratici, in vista delle amministrative baresi di giugno 2024 e non solo. Attualmente, in campo per guidare la coalizione di centrosinistra è rimasto solo il presidente de La Giusta Causa Michele Laforgia, mentre restano congelate le tre candidature targate dem, quella del deputato Marco Lacarra, e degli assessori Pietro Petruzzelli e Paola Romano. Da qui parte il primo “scossone”.

In un documento a firma del segretario Augusto Garuccio, il circolo Università/ricerca/formazione/cultura (Urfc) di Bari parla di «un sostanziale stallo prodottosi dopo l’ultima assemblea cittadina del Pd», quella in cui si è optato appunto per il congelamento delle candidature. «Il circolo Urfc – si legge nel testo – ritiene giunto il momento di cambiare passo ed invita il partito tutto a non sottrarsi più dal diritto/dovere di offrire all’intera coalizione ed alla città una propria proposta di candidatura a sindaco». Nello stesso documento, i militanti dem restringono il campo dei papabili alla «nuova generazione di dirigenti politici e di amministratori» formatasi nel corso delle due giunte comunali a guida del sindaco uscente Antonio Decaro. L’auspicio, infatti, è di puntare su chi è in grado «di rappresentare la continuità con l’esperienza di governo del sindaco Decaro» e «di assumere un ruolo primario nel nuovo governo della città».

«È urgente aprire nella città una grande iniziativa politica che non si sottragga al compito di scegliere chi debba rappresentare, attraverso le forme già sperimentate oppure di nuove, la proposta di futuro che intendiamo proporre ai nostri concittadini», si conclude la nota.

Ancora più decise le parole della segretaria provinciale Titti De Simone. In un lungo post diffuso su Facebook, De Simone, attualmente consigliera del presidente della Regione Michele Emiliano e delegata all’attuazione del programma, ha ripercorso le tappe dell’istituzione del Reddito di dignità, la misura varata dalla Regione Puglia per contrastare la povertà economica ed educativa. La dirigente dem ha ricordato che il Red «è nato nel 2017 come caposaldo del programma di governo del primo mandato del presidente Emiliano», frutto di «un percorso partecipato» coordinato «da me – scrive De Simone – e dall’allora dirigente del welfare Anna Maria Candela (attualmente presidente de La Giusta Causa pro tempore, nda) con la sua struttura».

A fare da sfondo al lungo sfogo di De Simone, potrebbe esserci “La povertà in Puglia”, un evento organizzato nella sede del Pd barese in via Re David e a cui hanno partecipato, tra gli altri, l’assessora regionale al Welfare Rosa Barone e – soprattutto – il segretario regionale del Pd Domenico De Santis e il responsabile Welfare del Pd Puglia Franco Lacarra. Appuntamento a cui mancava proprio De Simone. Da cui il (poco) velato j’accuse finale. «Mi auguro che chi organizza e coordina l’iniziativa politica regionale del Pd recuperi memoria del grande capitale umano, politico e di saperi che il Reddito di dignità ha messo in campo – conclude De Simone – A partire proprio dal partito e dalle sue competenze, esperienze, saperi».

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