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domenica 20 Ottobre 2024
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Boom di furti d’auto negli scorsi mesi a Giovinazzo: «Niente clan ma cani sciolti di periferia»

Fondamentale un pattugliamento notturno (dopo le 22) perché la gente si sente insicura e i delinquenti sono liberi di fare quello che vogliono. Ma una maggiore presenza non vuol dire territorio militarizzato, ma con più coordinamento tra le forze di polizia. Urgenti e duratori percorsi di legalità per allontanare i più giovani dalla illegalità. A Giovinazzo il Consiglio comunale si è riunito in seduta monotematica per discutere del problema sicurezza, che in estate ha fatto balzare la piccola città a nord di Bari un paio di volte agli onori della cronaca per un paio di furti di auto clamorosi (uno davanti alla sede comunale), soprattutto per la facilità della esecuzione.

La seduta ha visto la presenza di parlamentari del territorio e di esperti della materia. Domenico Mortellaro, sociologo giovinazzese, ha illustrato i caratteri somatici della criminalità locale. In città non ci sarebbero veri e propri clan, bensì diramazioni di sodalizi criminali baresi che renderebbero Giovinazzo una periferia barese. Agirebbero cani sciolti, a cui però basterebbe poco per mettere un freno: pattugliamento notturno e percorsi di legalità che in passato hanno ottenuto risultati importanti. Repressione e anche prevenzione, quindi. Non è tutto, perché la piazza di spaccio non sarebbe più la stazione ferroviaria bensì piazzetta Stallone, dove gli atti vandalici verificatosi negli ultimi mesi non sono isolati ed estemporanei, ma frutto di un progetto ben preciso. Il sindaco Michele Sollecito, invece, è partito dai numeri, per nulla piacevoli.

«Il numero di furti di auto nel 2022 è stato di 240, mentre nel 2023 – dati fermi al 1° giugno – sono già 117. «I dati di Giovinazzo – ha spiegato il primo cittadino – riflettono in proporzione i numeri del Nord barese. È per questo che vogliamo lanciare un grido d’allarme non certo campanilistico ma territoriale, perché occorre che il fenomeno venga contrastato e debellato con maggior forza non solo a partire dall’atto iniziale ma anche nelle altre parti della filiera criminale come lo smontaggio e la rivendita». Sollecito, poi, nel sottolineare il contatto costante con la Prefettura, rivendica quanto fatto dal Comune, annunciando da un lato implementazione dell’impianto di videosorveglianza e lettura targhe (14 telecamere in arrivo totali), attività di sorveglianza e controllo di alcuni luoghi sensibili tra cui la villa comunale e piazza Vittorio Emanuele II grazie a un accordo con la Protezione civile.

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