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mercoledì 9 Ottobre 2024
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Cinque vele di Legambiente a Nardò: è nella top five in Italia. Premiate anche Gallipoli e Vieste

Cinque vele per il mare di Nardò che si classifica al secondo posto in Italia tra le località balneari premiate da Legambiente e Touring club italiano.

Oltre a Nardò che è nella top five in Italia, nella classifica figurano altre due località pugliesi: Gallipoli, sempre nel Salento, e Vieste in provincia di Foggia.

Sono 21 i comuni turistici marini e 12 le località lacustri insignite con l’importante vessillo e premiati oggi a Roma in occasione della presentazione della guida “Il Mare più bello 2024“, curata dall’associazione ambientalista e dal Touring club.

La guida raccoglie informazioni turistiche e caratteristiche ambientali dei comuni a Cinque vele, compreso l’impegno nella tutela delle tartarughe caretta caretta.

A guidare la classifica è Pollica, Acciaroli e Pioppi (Salerno). Poi Nardò, seguito da Baunei, in provincia di Nuoro. Quarto posto per la località Domus De Maria sul Litorale di Chia, sempre in Sardegna, e quinto posto per Castiglione della Pescaia, nel comprensorio della Maremma Toscana.

«Le località a cinque vele che premiamo quest’anno – ha dichiarato Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente – confermano ancora una volta il grande lavoro e l’attenzione che molte realtà marine e lacustri stanno portando avanti nel segno della sostenibilità ambientale, anche alla luce della crisi climatica che avanza e che sta avendo impatti importanti sempre più sulla costa e sulle aree interne».

Dal 2000, spiega il direttore generale del Touring club italiano Giulio Lattanzi, «dedichiamo una guida al mare più bello d’Italia una mappatura geografica che fotografa le eccezionali ricchezze dei mari e dei laghi italiani e segnala le buone pratiche ambientali, amministrative, turistiche che contribuiscono a conservarle e a farle conoscere. Un itinerario che stimola la nostra capacità di sognare ma anche, anzi soprattutto, un vaglio rigoroso dello stato di salute dei nostri mari e dell’adeguatezza delle politiche ambientali».

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