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Decaro furioso in Consiglio: «Sbagliato togliere i fondi ai Comuni». Acceso dibattito sulla rimodulazione del Pnrr

Scintille, ieri, in Consiglio comunale, tra il sindaco Antonio Decaro e il capogruppo di Fratelli d’Italia Antonio Ciaula. Dopo che il consigliere meloniano ha richiamato i ritardi negli espropri di Costa Sud, dichiarando che il sindaco «dovrà renderne conto alla città» e sottolineando che il problema gli si rivolgerà contro «come un boomerang», Decaro, visibilmente irritato, non ha perso l’occasione per ribadire la propria posizione sulle rimodulazioni dei progetti Pnrr. «Tolgono 13 miliardi di euro ai Comuni – ha dichiarato il sindaco riferendosi ai movimenti in atto a Palazzo Chigi – ma non ci spiegano il perché e non ci dicono dove vanno a finire».

A far detonare il dibattito in Aula Dalfino è stata la discussione sull’approvazione della variante al Prg per la maglia di Palese Macchie. Più volte richiamata dai consiglieri d’opposizione la mancata approvazione del nuovo Pug (quello attualmente vigente, il Piano Quaroni, è vecchio di oltre 40 anni), oltre che sulla scelta di non aver nominato un assessore all’Urbanistica, Decaro ha dichiarato di aver voluto trattenere per sé la delega «per concretizzare i piani particolareggiati, tanto voluti dai cittadini». «Io non trovo la folla di persone a richiedere il Pug – ha dichiarato Decaro – Tuttavia, il Pug arriverà, con l’approvazione in Giunta e con le anticipazioni». Per quanto riguarda queste ultime, il sindaco ha sottolineato di aver ridotto «l’impatto sul suolo di oltre il 60%» e di aver dato un orientamento urbanistico a tutta la parte sud della città grazie al Parco Costa Sud, «anche a Japigia». Tutte operazioni compiute pensando «al futuro della città» e fatte prevedendo «adeguati strumenti di compensazione, perché non vogliamo impattare su chi paga l’Imu o le tasse di successione».

A provocare l’ira funesta del primo cittadino, però, è stato il tema degli espropri per Costa Sud. «Quando si parla degli espropri di Costa Sud – ha dichiarato Decaro in Aula – si pensa al Pnrr, ma il Pnrr non c’entra nulla, perché quelli sono i Fondi Complementari che non hanno una scadenza». Il dibattito, ormai infiammatosi, è servito al sindaco per ribadire la sua posizione riguardo alla revisione dei progetti Pnrr voluta dal Governo. «I Comuni non hanno ritardi – ha spiegato il sindaco – Il 45% delle gare pubbliche per il Pnrr le hanno fatte i Comuni, che hanno già speso 7,9 miliardi di euro. Perché state spostando le nostre risorse e non le togliete, invece, ai Ministeri?». Il riferimento era diretto al dicastero dell’Università. Decaro ha infatti raccontato della convocazione, voluta in extremis dalla ministra Bernini, per capire come usare i fondi per gli alloggi universitari. «Avevano la stessa scadenza dei fondi per gli asili nido – ha spiegato Decaro – che noi Comuni dovevamo affidare entro una settimana, e a cui abbiamo lavorato per quattro mesi». Le opere stralciate dal Pnrr, ha aggiunto Decaro, «non sono singoli progetti, ma interi piani, spostati sul Repower». «Ci hanno tolto 13 miliardi di euro per sostituirli con altre risorse – ha proseguito il sindaco – Ma quei 13 miliardi, uno, non ci hanno spiegato perché li tolgono, due, non resteranno nella disponibilità dei Comuni, e non sapremo cosa andranno a finanziare». «Ci sono programmi in cui i Comuni sono più in ritardo – ha concluso Decaro – per esempio, sul Pinqua. Però il Pinqua ce l’ha un ministro politico e non se l’è fatto sfilare. Eppure è nato prima del Pnrr. Vogliono togliere i fondi del Pnrr e sostituirli con i fondi della Coesione? Va bene, fatelo pure, l’importante è che si sappia che fine facciano».

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