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martedì 22 Ottobre 2024
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È la notte della Taranta. Attesi 250mila spettatori, Brunori Sas: «Pubblico incredibile»

Il concertone a Melpignano celebra la musica tradizionale salentina. Un occhio elettronico è puntato sull’area vicina all’ex convento degli Agostiniani dalle due di oggi pomeriggio in diretta. Un flusso continuo, costante di persone che lentamente hanno guadagnato, conquistato un pezzettino di spazio, lo stesso su cui balleranno, canteranno, saltelleranno fino a notte inoltrata.

«Gli spettatori saranno 250mila», auspicano gli organizzatori della 26esima edizione della Notte della Taranta. Un pubblico che cresce ogni anno e che oggi potrebbe battere i record in termini di presenze. A farlo pensare sono i conteggi fatti da chi, dietro le quinte, lavora per la buona riuscita del concerto: «Sono stati sessantamila”. Tanti i corpi che hanno seguito, durante le prove, le voci che si sono susseguite sul grande palco con i ritmi forsennati delle musiche tarantolate arrangiate con sonorità che non hanno stravolto le canzoni tradizionali a cui è stata lasciata “l’impronta popolare”, ha spiegato la maestra concertatrice Fiorella Mannoia affiancata da Brunori Sas, Arisa e Tananai ospiti di questa edizione dedicata alla identità.

«Immagino – dice Bruonori – un pubblico incredibile, di fronte ad una marea umana danzante e cantante, il che è sempre ovviamente un momento bellissimo per chi sta sul palco, quasi catartico».

La scaletta delle prove ha saltellato tra passato e presente, partendo dall’omaggio a Gigi Chiriatti, direttore artistico del festival itinerante della Taranta, morto di recente. «Ho avuto la fortuna di incontrare Gigi a casa sua, mi ha aperto un mondo: non dimenticherò mai le sue parole, il suo volto, i suoi insegnamenti», ha detto Mannoia che con ‘Un giorno di venerdì’ ha stregato il pubblico durante le prove. E se attorno a lei il silenzio attento l’ha abbracciata commosso, dietro di lei e dietro le sue braccia che accarezzavano lo spazio, fasci di luce chiari hanno accompagnato immobili la melodia, dolce e struggente, che ha dipinto la creatività, l’acume e il carattere di Chiriatti. Alla memoria, al ricordo, alla tradizione.

A Gigi Chiriatti”, le poche parole e il lungo applauso di Melpignano al direttore artistico che ha riempito di commozione gli occhi di orchestrali e voci dell’orchestra popolare La Notte della Taranta. Pizziche e stornelli si sono susseguiti in un mix di tradizione e innovazione con gli arrangiamenti curati da Carlo Di Francesco e Clemente Ferrari. L’orchestra popolare nella sua singolarità autentica ha espresso se stessa, la sua storia fatta di sangue, cuore e passione. Dal palco, l’appello alle donne ad «alzare la voce».

Un invito che parte da ‘Fimmine fimmine’ che diventa canto alla libertà femminile, omaggio alle donne sfregiate dalla violenza. Mannoia la canta fiera e convinta, con attorno le ballerine che si muovo usando i tomboli come fossero tamburelli dopo aver dismesso i panni di moderne contadine ancora alle prese con lo sfruttamento nei campi. Le prove sono state il primo contatto col pubblico che ha archiviato l’edizione dello scorso anno fatta di elettronica e sposato la tradizione intrecciata al mediterraneo voluta da Mannoia.

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