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domenica 22 Settembre 2024
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Flop dietro l’angolo per il Pnrr, i piccoli Comuni non ce la fanno

Quella che doveva essere un’opportunità per il Mezzogiorno al momento non ha sortito gli effetti sperati. Il PNRR si è rivelato uno strumento ordinario e non straordinario, come inizialmente annunciato. A raccontarlo sono i fatti, ma si spera che la rotta si inverta nel corso dei prossimi anni. Al momento le falle sono tante, ad iniziare dalle molteplici difficoltà incontrate dai Comuni a causa principalmente della carenza di personale e di competenze adeguate. Qualcuno è corso ai ripari trovando il modo di colmare queste lacune tra assunzioni, Unioni fra comuni e aiuto dagli uffici provinciali, ma non è detto che ciò basti per poter vedersi concretizzare un progetto. Corre, infatti, il serio rischio che i progetti ammessi a finanziamento non vedano mai la luce, andando a creare un divario sempre più evidente tra Nord e Sud. «Abbiamo sempre detto che il PNRR è nato come una grande opportunità, – commenta il presidente della Provincia di Lecce Stefano Minerva -, ma ovviamente crea delle diseguaglianze perché i Comuni piccoli che hanno un Ufficio tecnico con poche persone, e senza una progettualità già pronta nel cassetto, stanno avendo grandi difficoltà nel poter presentare i progetti ai bandi che escono senza nessun preavviso. Molti Comuni hanno fatto rete fra loro costruendo pianificazioni di zona, provando ad affrontare la scalata al bando e poi la strada l’esecuzione dello stesso. Come Provincia abbiamo messo a disposizione i nostri tecnici, a supporto degli enti locali. Abbiamo ottenuto dei buoni risultati in molti comuni che sono nelle graduatorie uscite negli ultimi mesi nonostante le difficoltà del meccanismo di assegnazione dei fondi, che aiuta le grandi città, le aree metropolitane e danneggia i piccoli comuni. Si poteva fare qualcosa in più, lo abbiamo detto come Anci e come Upi. Bisognava costruire un supporto più forte e della premialità diversa sui bandi, agevolando tutti i piccoli comuni e le aree più periferiche, che sono quelle che hanno più bisogno di soldi, e avere una forza maggiore nella partecipazione nei bandi».
Ha giocato d’anticipo il Comune di Tricase andando ad incrementare il personale negli uffici coinvolti dal PNRR. «Stiamo partecipando a tutti i bandi con grande sacrificio. – commenta il sindaco Antonio De Donno – Lo scorso anno abbiamo fatto dei concorsi e abbiamo assunto 30 persone, andando ad aumentare anche il personale presente all’interno dell’ufficio tecnico di circa cinque unità. Adesso ci stiamo preparando per assumere due esperti della rendicontazione. Continuiamo a lavorare comunque in autonomia e con un po’ di affanno. Si sarebbero potute mettere a disposizione le risorse per la rendicontazione un po’ prima. Altra difficoltà è stata la novità di ottobre, quando per usufruire del dieci per cento dei fondi bisognava appaltare entro il 31 dicembre. In due mesi ci siamo dovuti organizzare per arrivare ad avere una progettazione esecutiva».
La carenza di personale e figure professionali all’interno degli uffici sembra essere il problema di tutti. «Il Comune di Ruffano sta agendo in autonomia – fa sapere il sindaco Antonio Cavallo – ottenendo in primis un finanziamento per reperire una o due risorse umane da destinare appunto a queste mansioni e a breve partirà la procedura di selezione. Relativamente all’attuazione del Piano, sarebbe stato opportuno creare una sinergia tra comuni da mettere in rete per attuare una strategia di sviluppo mediante un programma integrato territoriale degli investimenti, incentrato sulle reali necessità del basso Salento».

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