Sabato ci sarà la prima riunione ufficiale del G7 con la presidenza italiana, iniziata il primo gennaio di quest’anno e formalizzata due settimane fa con il passaggio di consegne avvenuto in Giappone a Tokyo tra la presidente del consiglio, Giorgia Meloni, e il premier nipponico, Fumio Kishida.
I sette capi di Stato si riuniranno il 24 febbraio in videoconferenza: una data scelta perché segna il secondo anniversario dell’invasione russa dell’Ucraina e nell’agenda dell’incontro c’è proprio la volontà comune di «contrastare la falsa narrazione di un Occidente stanco per la guerra», spiegano fonti diplomatiche, tanto che è previsto anche un intervento del presidente ucraino Voldymir Zelensky e al termine del vertice una dichiarazione congiunta dei sette Paesi che, dicono le stesse indiscrezioni della vigilia, oltre a ribadire l’impegno a favore di Kiev, dovrebbe comprendere anche «la condanna per la morte in carcere del dissidente russo, Aleksej Navalny».
Inizia così il lungo viaggio diplomatico internazionale che culminerà dal 13 al 15 giugno quando in Puglia, a Borgo Egnazia, giungeranno per il vertice principale i capi di Stato delle Nazioni facenti parte del G7. Nel resort della famiglia Melpignano si riuniranno il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, il primo ministro canadese Justin Trudeau, quelli del Regno Unito Rishi Sunak e del Giappone, Kushida, il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il presidente della repubblica francese Emmanuel Macron, con loro, ospitati da Meloni, quali invitati permanenti al G7, anche Ursula Von der Leyen e Charles Michel, rispettivamente presidente della commissione e del consiglio europeo.
Il meeting pugliese, però, non sarà il solo vertice, nel corso di tutto il 2024 in cui l’Italia guiderà il forum internazionale, ci saranno venti riunioni ministeriali a cui parteciperanno i titolari delle rispettive materie di Governo. Essi, è stato previsto, si svolgeranno in molte città simbolo italiane da Nord a Sud; tra queste, la riunione dei ministri del G7 per le Pari opportunità è in programma a Matera, nella suggestiva cornice della Città dei Sassi dal 4 al 6 ottobre prossimi.
Intanto, la Puglia, scelta, come affermò la presidente del Consiglio durante l’annuncio di giugno scorso, «per la sua funzione di ponte tra Oriente e Occidente e per la sua storica vocazione quale simbolo di dialogo», si prepara anche sotto il profilo infrastrutturale, visto che nel complesso le delegazioni porteranno nelle province di Bari, Brindisi e Taranto all’incirca 5mila persone, che occuperanno strutture alberghiere e saranno ospitati nei ristoranti della zona. Tra le opere previste, soprattutto lavori riguardanti la sicurezza negli aeroporti di Bari, Brindisi, Grottaglie e Gioia del Colle e per la viabilità su chi saranno impegnate sia l’amministrazione centrale dello Stato che la Regione Puglia. Tutte opere rientranti in un decreto legge ad hoc che snellisce le procedure e che in questi giorni è all’esame della Commissione Ambiente della Camera.