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Il dossieraggio in riva al Golfo. L’ex assessore minacciava tutti per favorire i clan

Pasquale Striano – il luogotenente della Guardia di Finanza, finito sott’inchiesta a Perugia – avrebbe un imitatore sulle rive del Golfo di Manfredonia. Almeno secondo la ricostruzione dei magistrati della Procura di Foggia che hanno dato mandato, alle Fiamme Gialle, di procedere all’arresto di 7 persone tra professionisti, imprenditori e funzionari pubblici, accusati di estorsione, concussione, corruzione, peculato, falso, lesioni personali, minacce e violenza privata.

L’imitatore sarebbe Angelo Salvemini, ex assessore ai lavori Pubblici della giunta Rotice, la cui amministrazione, eletta nel 2021, era stata mandata a casa prima del tempo nell’ottobre scorso.

Salvemini, finito agli arresti domiciliari nell’ambito dell’inchiesta “Giù Le Mani”, secondo quanto emerge dalle carte dell’indagine, avrebbe realizzato una vera e propria attività di dossieraggio per “condizionare” le scelte di amministratori e funzionari pubblici, riferendo di essere in possesso «di materiale e informazioni in grado di condizionare l’operato di amministratori e politici locali», tanto da poter far saltare «teste pesanti».

Come nel caso del vice sindaco Giuseppe Basta, all’epoca responsabile di Forza Italia sipontina e ora nel rassemblement di “Manfredonia 2024”, in vista del voto comunale di giugno, finito nei dossier di Salvemini per una presunta foto, con bacio immortalato dall’obiettivo, del padre Michelangelo con Pasquale Ritucci, 45enne esponente di primo piano della mafia garganica, morto in un agguato nel 2019. Il riferimento alla foto sarebbe stato fatto per evitare lo smontaggio del ristorante “Guarda che Luna”, riconducibile al boss Michele Romito.

Ma l’ex assessore ai lavori pubblici, sempre per conto dei Romito, si sarebbe interessato a eludere i controlli antimafia su una impresa funebre, riconducibile a Grazia Romito, ora agli arresti domiciliari, e già raggiunta da provvedimenti interdittivi a svolgere attività imprenditoriali.

Tra gli arrestati nell’inchiesta ci sono anche due dipendenti dell’azienda Ase, la società che gestisce la raccolta dei rifiuti a Manfredonia. Si tratta di Michele, detto “Racastill”, e Raffaele Fatone, padre e figlio raggiunti rispettivamente da una ordinanza di custodia cautelare in carcere e agli arresti domiciliari. Michele si era conquistato fama di picchiatore per come risolveva i problemi lavorativi. Come quando aveva picchiato, nel luglio 2022, il collega Domenico Manzella perché non voleva cambiare turno di lavoro al figlio. Infine, tra gli arrestati risultato anche l’ex segretaria comunale, Giuliana Galantino, Francesco Borgia e Luigi e Michele Antonio Romito.

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