C’è un fermato per l’incendio che nel pomeriggio di ieri ha devastato Lido Silvana, causando danni a ettari e strutture.
Si tratta di un uomo di Pulsano, incensurato classe ’57, ora sottoposto ai domiciliari. La sua posizione è al vaglio degli inquirenti.
Intanto proseguono le indagini dei carabinieri forestali di Taranto e Manduria e i sopralluoghi dei vigili del fuoco che stanno monitorando gli ultimi focolai rimasti.
Al momento il bilancio è di tre feriti di cui una donna in gravissime condizioni ricoverata in rianimazione in attesa di essere trasferita all’ospedale Perrino di Brindisi per le gravi ustioni riportate.
Altre persone sono rimaste intossicate dai fumi, mentre in 60 sono stati evacuati dalle loro abitazioni.
L’allarme
L’incendio è divampato intorno alle 16. Le fiamme, sospinte dal vento forte di maestrale hanno distrutto diversi ettari di pineta e macchia avvolgendo case, strutture ricettive e balneari. Le fiamme, alte anche una decina di metri, hanno divorato il bosco “Caggione” fino giù alla litoranea e alla spiaggia, letteralmente mangiando la vecchia struttura del campeggio dell’Edenpark con le casette di legno, il bazar, bar e altre strutture. L’incendio, visibile anche a chilometri di distanza, ha creato apprensione tra bagnanti e residenti. La densa coltre di fumo ha reso l’aria irrespirabile.
Le testimonianze
«Dalla finestra di casa si vedevano le fiamme sempre più alte e più vicine fin quando i vigili ci hanno detto di evacuare», racconta uno dei residenti della zona. «Eravamo in acqua quando abbiamo visto il fumo venire verso il mare. In pochi minuti il cielo si è fatto scuro, come se il sole fosse stato coperto. L’aria era irrespirabile, abbiamo iniziato tutti a correre con ciabatte ed asciugamani verso la strada, è stato terribile», aggiunge uno dei ragazzi che al momento dell’incendio era al mare, a pochi metri dalle fiamme.
La protezione civile ha allestito alcuni letti nel palazzetto dello sport di Pulsano per dare accoglienza e assistenza a chi ha dovuto lasciare la propria abitazione. Esattamente 23 anni fa la stessa zona fu mangiata da un incendio che distrusse la pineta.