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venerdì 11 Ottobre 2024
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Incidente sulla pista Porsche di Nardò: giovane pilota muore nello scontro tra un’auto e una moto

Un giovane è morto in un incidente stradale che si è verificato all’interno della pista Porsche di Nardò.

La vittima, Mattia Ottaviano di 36 anni, originario di Tuglie, era in sella a una moto che, per cause in corso di accertamento, si è scontrata contro un’auto all’interno del circuito. Il conducente della vettura è rimasto ferito.

A quanto si apprende il giovane era un pilota italiano, collaudatore dipendente di una ditta esterna.

Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118 che hanno tentato, inutilmente, di rianimare il giovane. I rilievi sono affidati agli agenti della Polizia locale e ai poliziotti del commissariato di Nardò. La pista è stata temporaneamente chiusa.

I due collaudatori erano al lavoro sulla pista per testare rispettivamente una moto e un’autovettura. Per cause in corso di accertamento, la moto ha tamponato la vettura che la precedeva e il motociclista è morto a seguito della caduta.

Lo scontro avrebbe coinvolto una Porsche Panamera e una moto Ducati Panigale. Subito dopo l’impatto (la Ducati avrebbe tamponato la Porsche), la moto ha preso fuoco. Il centuauro è morto a seguito delle lesioni subite dopo essere stato sbalzato dalla moto.

Sul posto sono intervenute le forze dell’ordine e il pm di turno del Tribunale di Lecce, Alessandro Prontera, che avvierà un fascicolo.

L’impianto Porsche di Nardò si sviluppa su una superficie complessiva di 700 ettari, e offre una grande varietà di piste di prova, per garantire un’ampia gamma di possibilità di testing. «Tutte le piste – è scritto nel sito web del circuito – sono caratterizzate da elevati standard di sicurezza e confidenzialità».

La dinamica dell’incidente

L’incidente sarebbe stato causato da un improvviso cambio di corsia della moto che in quel momento il driver stava testando. La pista di collaudo è formata da quattro corsie, ognuna dedicata ad una velocità differente a seconda dei mezzi che vengono collaudati.

La Ducati Panigale guidata dal collaudatore procedeva sulla corsia esterna a una velocità sostenuta, regolarmente consentita dalle norme di sicurezza interne, quando per cause in corso di accertamento avrebbe invaso la corsia destinata alla velocità più bassa, dove transitava la Porsche Panamera, tamponandola violentemente.

Le indagini coordinate dalla Procura di Lecce dovranno accertare cosa abbia causato l’improvvisa invasione di corsia, se un errore umano, un guasto meccanico oppure un malore.

La dinamica dell’incidente potrebbe essere stata registrata da un’apparecchiatura che si trova su tutti i mezzi che vengono collaudati sulla pista preposti a registrarne le attività.

Il Nardò Technical Center: «Collaboriamo con le autorità per accertamenti»

«Esprimiamo il nostro profondo dolore per il tragico incidente che si è verificato questa mattina durante i test in corso al Nardò Technical Center e siamo vicini alle famiglie coinvolte. Al momento non disponiamo di ulteriori informazioni su quanto accaduto. In linea con le procedure standard per questi eventi, le autorità hanno avviato ufficialmente gli accertamenti. Siamo impegnati a collaborare attivamente con loro». Lo comunica in una nota la Nardò Technical Center.

Cgil Lecce: «Servono leggi per tutelare la vita di chi lavora»

«Mentre siamo in riunione in Prefettura per la prevenzione e il rispetto della salute e della sicurezza, l’ennesima morte di un lavoratore di una ditta in subappalto. Non se ne può più. Ora basta! Il Governo non faccia comunicati di cordoglio ma leggi a tutela della vita di chi lavora. Di lavoro si deve vivere e non morire», afferma Valentina Fragassi, segretaria generale della Cgil Lecce.

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