Il numero di incidenti in Puglia, nel primo semestre del 2023, è rimasto stabile rispetto ai primi sei mesi dello scorso anno. Per la prima volta rispetto ai tempi del Covid, non si sono registrati aumenti: 4.344 i sinistri con lesione, di cui 82 mortali (tra questi otto quelli plurimortali) che hanno provocato il decesso di 95 persone e il ferimento di altre 6.579. È il quadro che emerge dai dati trasmessi all’Asset – Servizio Cremss – dalle forze dell’ordine.
In particolare, rispetto al primo semestre del 2022, la differenza è di un solo incidente. È cresciuto del 3,9% il numero di feriti, mentre quello dei sinistri mortali è diminuito del 3,5%, sebbene sia aumentato di una unità quello delle vittime. E ancora, restando ai numeri, il 73% degli incidenti ha coinvolto due o più veicoli che hanno causato il 54% dei decessi e il 78% dei feriti. Il 17% degli incidenti ha coinvolto un solo veicolo (fuoriuscita) provocando il 40% dei morti e il 15% dei feriti. Il 10% dei sinistri, infine, ha coinvolto i pedoni registrando il 6% dei morti e il 7% dei feriti.
Nella geografia degli incidenti, è stato il capoluogo regionale, insieme alla sua provincia, a far registrare il dato più alto, con il 29%, seguito dalla provincia di Foggia e da quella di Taranto con il 22%. E per fare anche in questo caso un raffronto con i primi sei mesi dello scorso anno, l’incremento è stato del 3% nel Barese, del 2,6% nel Tarantino e dello 0,9% nel Foggiano. Al ribasso, invece, i dati della Bat, del Lecce e del Brindisino, rispettivamente in calo dell’8,8, del 3,6 e dello 0,4%.
La metà degli incidenti su tutto il territorio regionale, tuttavia, si è registrata in soli tredici comuni. A guidare questa triste classifica c’è Bari con 732 sinistri, seguita da Taranto con 293 e da Lecce con 235, mentre raggiungono comunque la tripla cifra Foggia con 186, Brindisi con 144 e Barletta con 133. Il maggior numero di sinistri mortali è stato registrato nel comune di Taranto con cinque sinistri e altrettanti morti, seguita da Laterza con quattro sinistri e sei morti e da Cerignola e Nardò con quattro sinistri e altrettanti morti. Quarantuno, invece, i comuni che non hanno conosciuto incidenti.
Quanto alle strade in cui si verifica il maggior numero di incidenti, il 71% è avvenuto all’interno dei centri abitati e sono stati registrati il 25% dei decessi e il 67% dei feriti, mentre in ambito extraurbano, dove le strade provinciali sono le più a rischio, è avvenuto il 29% dei sinistri, con il 75% dei decessi e il 33% dei feriti. Tra le provinciali più pericolose, i dati più rilevanti emergono nella città metropolitana di Bari, con la sp 231 che ha registrato 17 incidenti, di cui due hanno provocato cinque morti, seguita dalla sp 236 con 16 sinistri, dalla sp 240 con dodici, di cui uno mortale, e dalla sp 235 con dieci, di cui uno mortale. Per quanto riguarda le statali, i numeri più alti si sono verificati nella città metropolitana, dove la ss 16 ha registrato cento sinistri, un morto e 180 feriti, seguita nel Foggiano dalla ss 16, su cui si sono verificati 25 incidenti, di cui due mortali.
Infine, nei primi sei mesi dell’anno non sono stati registrati incidenti stradali mortali che hanno coinvolto monopattini e bici elettriche, mentre sono tre i sinistri mortali che hanno coinvolto i ciclisti.
«I dati sono in parte confortanti, ma ci dicono che ancora molto bisogna lavorare sulla sicurezza stradale», ha commentato l’assessora regionale ai Trasporti e alla Mobilità sostenibile, Anita Maurodinoia. Il numero dei feriti in crescita, tuttavia, «per il mio assessorato significa continuare a investire in strade e infrastrutture viarie moderne e sicure, ma anche, insieme ad Asset, in educazione stradale, nelle buone pratiche al volante e sulla strada anche se si è un pedone o se si guida un monopattino», ha concluso.
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Incidenti, Bari maglia nera: la metà in soli 13 comuni. Il dossier dell’Asset
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