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La gestione dei rifiuti. I pochi margini dell’Ase e le attese a Cerignola

La gestione dei rifiuti nei comuni di Capitanata dopo quasi 10 anni di problematiche gravi che hanno portato al fallimento o al commissariamento delle vecchie società comunali torna alla ribalta del dibattito politico. I casi di Cerignola e Manfredonia ne sono il paradigma, perché le strutture che si occupano di “immondizia” lo fanno anche in alcuni municipi limitrofi, ma soprattutto in quanto questo problema è stato dirimente durante il commissariamento delle due amministrazioni sciolte per infiltrazioni mafiose.

Nel centro ofantino è stata appena bandita una gara per un operatore che si occupi di raccolta e smaltimento attualmente assicurato da una società privata, la campana Tekra. «Dopo due anni di lavoro sono stati liberati gli impianti dalla gestione commissariale e avviata la gara per l’affidamento dei servizi ambientali per tutto l’ambito territoriale definito dalla Regione Puglia, secondo i criteri e le direttive poste da quest’ultima, e, da quest’anno, a stanziare in bilancio le somme necessarie per ridurre la tassa per i più deboli economicamente e per gli anziani», dicono dalla direzione del Consorzio di bacino di cui fanno parte anche i Comuni dei Cinque Reali Siti.

Precisazioni scaturite dopo che, via social, amministratori della vecchia e poi fallita società in house, hanno polemizzato con l’amministrazione comunale. Nella città del Golfo, invece, Raphael Rossi ha consegnato l’Ase, società pubblica di cui è proprietario il Comune, a un nuovo Cda, nominato dall’amministrazione comunale con un bando pubblico. Anche qui polemiche, sollevate da Angelo Riccardi: «Ho sentito parlare che Ase sia competitiva nella gara d’ambito (Manfredonia, Monte Sant’Angelo, Mattinata, Vieste). A quel che risulta l’azienda non ha margini per essere competitiva», afferma l’ex sindaco.

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