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mercoledì 23 Ottobre 2024
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La Puglia ko per l’inflazione. Il Governo pronto al calmiere

Dovrebbero partire già questa settimana gli incontri tra il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso e l’intera filiera della produzione per elaborare un patto anti-inflazione che preveda un paniere calmierato di beni di largo consumo. «Vogliamo combattere insieme l’inflazione, ridurre il costo dei prodotti di largo consumo, i beni alimentari, per l’infanzia e l’igiene – ha spiegato il ministro – in un calmiere in cui tutti si impegnano a tenere bassi i prezzi per almeno tre mesi, da ottobre a dicembre».

Intanto l’inflazione in Puglia non si arresta e per il mese di giugno 2023 registra un +6,8% su base annua con un rincaro medio per ogni famiglia che si attesta sui 1101 euro annui. A pesare maggiormente sulle tasche dei consumatori continuano a essere i generi alimentari non lavorati, che hanno subito un rialzo dal +9,4% a +10,4% e dei Servizi relativi all’abitazione passati da +3,5% a +3,6%). Colpiti soprattutto gli alimenti più utilizzati durante l’estate: i pomodori costano il 12,8% in più, mentre finocchi, carote, cipolle, aglio, asparagi e carciofi hanno subito aumenti medi del 23,6%; le patate sono rincarate addirittura del 26,9% e per condire una pietanza con olio d’oliva bisogna sostenere una maggiore spesa del 26,7%. Male anche la frutta fresca: gli aumenti sono in media dell’8,3% con punte del 16 per le arance e del 15,2 per frutti come uva e kiwi. A subire le conseguenze dei rincari di benzina e gasolio è l’intero sistema agroalimentare dove i costi della logistica arrivano a incidere fino a un terzo sul totale dei prezzi al consumo per frutta e verdura, quando l’88% delle merci per arrivare sugli scaffali viaggia su gomma.

La produzione agricola e quella alimentare in Puglia assorbono oltre il 10,3% dei 5,578 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio (Mtep) all’anno dei consumi totali. In Puglia il settore dei trasporti (34,6% dei consumi finali) si conferma tra l’altro il settore più energivoro, ricorda ancora la Coldiretti, ed è caratterizzato da un largo utilizzo di combustibili liquidi che coprono il 93,9% dei consumi del settore. Infine pesano i rincari sul settore delle vacanze. In testa alla top ten dei rincari ci sono i voli nazionali, che in un solo mese decollano del +17,8%. Medaglia d’argento per i voli intercontinentali su dell’11,9%. Sul gradino più basso del podio i voli europei che si alzano in un solo mese del 7,4%. Appena fuori dal podio il trasporto marittimo che sale del 6,7%. Seguono i prezzi legati ai servizi di alloggio, con i villaggi vacanze, campeggi e ostelli che segnano un +5,5%, in sesta posizione alberghi e motel con +5,4%, poi pensioni con +3,5%. Dopo il noleggio mezzi di trasporto e sharing (+3,2%) e piscina, palestra, stabilimenti balneari, ingresso in discoteca (+2,4%).

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