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sabato 21 Settembre 2024
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La scuola riaprirà con 8 mila precari. A Bari e Taranto numeri pari a quelli degli stabilizzati

Saranno quasi dieci mila i docenti precari in Puglia a settembre, quando riapriranno le scuole. L’80 per cento di loro è di sostegno e la loro precarietà rischia di condizionale la didattica di tanti bambini disabili. Nonostante i concorsi e le assunzioni degli ultimi anni, il quadro della scuola pugliese, ma non solo, continua ad essere allarmante. Stando ai dati diffusi ieri dalla Flc Cgil regionale, a fronte di 9.889 posti di organico di diritto in tutta la regione (la provincia di Bari da sola ne conta 3.838), sono già 7.810 i posti di organico in deroga, cioè precari, autorizzati per le supplenze che si attribuiranno nelle prossime settimane. Bari e Taranto sono le province che nell’organico in deroga autorizzato qualche giorno fa dai vari uffici scolastici provinciali si avvicinano maggiormente al superamento dei posti in organico di diritto.

A Bari sono già state autorizzate 3.527 deroghe contro i 3.838 posti strutturali e Taranto 1.327 deroghe autorizzate contro i 1.363 posti strutturali costituiti. Insomma, in queste province si è già raggiunto lo stesso livello dei posti strutturali, quindi il numero dei precari eguaglierà quasi quello dei docenti a tempo indeterminato. E sarà anche superato perché nel corso dei primi mesi dell’anno scolastico (fino a gennaio) è consuetudine che arrivino altre certificazioni dalle commissioni mediche che comportano nuove autorizzazioni di posti in deroga nel corso dell’anno scolastico. «Si tratta della programmazione consapevole di uno stato di precarietà – afferma Ezio Falco, segretario Flc Cgil Puglia – che tocca in particolar modo i docenti di sostegno che già nel prossimo anno scolastico in Puglia lambirà le 10mila unità. E non si tratta soltanto di una compressione di diritti e prospettive professionali che tocca il personale. Le conseguenze peggiori ricadono su bambini, studenti e famiglie costretti ad assistere impotenti ogni anno a un avvicendamento costante dei docenti di sostegno che prendono in carico gli alunni. Un’interruzione costante della continuità educativa, didattica del rapporto che va faticosamente ricostruito ogni anno, abbandonando figure adulte e professionali divenute di riferimento nel corso di un intero anno scolastico».

 Quello dell’Organico in Deroga è per la Cgil un vero e proprio “artificio giuridico”. «Nasce da una sentenza della Corte Costituzionale del 2007 – afferma Falco – che cancella una norma che blocca il numero dei docenti di sostegno a 1 ogni 2 alunni in maniera preordinata. Da allora tutto l’organico docente che serve in più a quello di “diritto”, sostanzialmente cristallizzato a quegli anni, e che la Corte obbliga a prevedere, viene garantito così agli studenti disabili. Peccato che questo su questo organico non si possano fare assunzioni a tempo indeterminato, perché sono posti annuali, temporanei che devono essere autorizzati anno per anno con un provvedimento specifico, quasi che le disabilità degli studenti negli anni possano scomparire, anche se sappiamo che avviene da anni, ogni anno, l’esatto contrario, ovvero che gli alunni con disabilità certificata aumentano notevolmente anno su anno». Da qui la rivendicazione da parte del sindacato.

«È necessario investire sulla stabilizzazione dell’organico dei docenti di sostegno nella nostra regione. La serenità dei docenti – conclude il segretario regionale Ezio Falco – passa per il riconoscimento dell’organico pieno dell’organico in deroga come organico di diritto. Si potrebbero subito assumere migliaia di docenti specializzati nella nostra regione e dare continuità agli interventi di inclusione scolastica di tutti gli studenti e bambini con disabilità, fornendo alle loro famiglie la stabilità di un riferimento per tutto il corso di studi».

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