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sabato 5 Ottobre 2024
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Lecce Capitale dell’arte contemporanea, fuga in avanti di Salvemini ma c’è l’incidente diplomatico

Il sindaco Carlo Salvemini ha convocato ieri il tavolo per discutere della possibilità di candidare Lecce a prima capitale dell’Arte contemporanea 2026. Decisione che ha scatenato l’ira di Adriana Poli Bortone, candidata sindaca per il centrodestra. «Una fuga in avanti, oltre che una scortesia istituzionale», attacca la senatrice che avrebbe voluto essere invitata in qualità di presidente di EuroMed, l’agenzia per il Patrimonio Culturale Euromediterraneo di cui il Comune figura tra i soci fondatori.

«Salvemini evidenzia, in questo modo, il chiaro intento di registro politico di avviare in tutta fretta un confronto istituzionale quando manca appena un mese alle elezioni comunali. Una scelta con cui sembra proprio che voglia attribuire a sé e alla propria compagine la paternità di un’iniziativa che, invece, appartiene all’intera comunità. Una sorta di appropriazione indebita di un progetto che, in questa fase, richiede soltanto una preliminare adesione d’intenti, non certo l’avvio di una concertazione leggibile esclusivamente in chiave politica. In più, l’esclusione dell’agenzia per il Patrimonio Culturale Euromediterraneo rivela, ancora una volta, la faziosità insita nel Dna di questa amministrazione, sollevando ulteriori dubbi, se mai ce ne fosse bisogno, sulla sua credibilità», va giù dura Poli Bortone.

La senatrice spiega che aveva inviato una lettera per offrire la sua piena disponibilità a collaborare all’idea lanciata da Nicola Ciracì, presidente dell’Accademia delle Belle Arti.

Il primo cittadino, da parte sua, si sofferma su quanto emerso durante l’incontro. «Tutti i soggetti pubblici e privati riuniti intorno al tavolo hanno condiviso il fatto che partecipare a questo bando sia un’opportunità per la città che può vantare già alcune certezze da cui partire nella redazione del dossier grazie al lavoro fatto negli ultimi anni proprio sull’arte contemporanea. Abbiamo messo alcuni punti fermi: la disponibilità comune a dare il proprio contributo in termini di contenuti e azioni, se si intraprenderà il percorso, la consapevolezza delle difficoltà legate ai tempi stretti di presentazione del dossier (entro il 30 giugno), un primo scambio di opinioni sulle modalità da seguire per la sua redazione. Ci siamo, quindi, riaggiornati a stretto giro dopo aver dato mandato agli uffici comunali di verificare la fattibilità della candidatura già a questo primo bando, tenendo conto della clausola che impedisce di potersi ripresentare al bando successivo, se questo non dovesse andare bene», ha dichiarato alla fine della riunione il sindaco Salvemini.

«Sorprende la tempestività con cui, ancora una volta, il sindaco uscente si affretti ad anticipare un’azione che andrebbe più correttamente concertata, come amministrazione cittadina, all’esito delle consultazioni elettorali. Peraltro, il bando è stato presentato dal ministro Sangiuliano solo pochissimi giorni fa», incalza Poli Bortone.

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