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martedì 15 Ottobre 2024
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Ludopatie e fragili? Si curano con l’arte

Nuova importante iniziativa di Asl Brindisi e teatro pubblico pugliese sulla prevenzione della ludopatia. Parte il 19 marzo “La vita non è un gioco”, il progetto di sensibilizzazione e contrasto alla ludopatia condotto da un gruppo di attori, psicologi, operatori culturali, con Factory Compagnia Transadriatica e Meridiani Perduti. L’iniziativa è stata presentata dal direttore generale Maurizio De Nuccio, dal direttore sanitario Vincenzo Gigantelli, dal direttore del Dipartimento per le Dipendenze patologiche, Salvatore De Fazio, dal direttore del Teatro Pubblico Pugliese, Sante Levante, col regista Simone Salvemini e l’attrice Sara Bevilacqua (Meridiani Perduti). Il progetto, attraverso spettacoli, incontri culturali e di formazione, ha la finalità di proporre fattori protettivi che permettano di valutare la situazione del gioco d’azzardo nell’ottica di un approccio logico e critico che contrasti il pensiero magico che sta alla base dei bias cognitivi (errori, pregiudizi, scorciatoie di pensiero) che portano a cadere nella trappola della ludopatia. «La prevenzione e la cura – ha detto De Nuccio – sono le parole cardine di questa iniziativa che vorremmo ampliare coinvolgendo sempre più il mondo della scuola. La ludopatia è solo una delle tante dipendenze e l’arte può essere curativa, aiutare le persone in condizione di fragilità».
«Questo progetto è un intervento di welfare culturale e psicosociale – ha aggiunto Gigantelli – e offre un messaggio di speranza forte e coinvolgente: le arti possono contribuire a restituire la salute. Dall’oscurità della dipendenza si può venir fuori con la luce della medicina e della cultura».

Levante, poi, ha sottolineato che «l’arte e la cultura hanno il potere di metterci in contatto con le nostre fragilità e possono contribuire a trasformarle in risorse. Ringrazio la Asl Brindisi e la Regione Puglia per questa collaborazione: abbiamo dato forma a una buona pratica per contrastare l’abuso del gioco d’azzardo e delle dipendenze patologiche, un fenomeno che coinvolge sempre più le famiglie e i giovani. Lavoriamo insieme in una rete di sostegno e informazione attraverso incontri interattivi ed educativi, nel segno del patto tra istituzioni, scuole e famiglie. L’arte e la cultura, dunque, come strumenti di prevenzione e cura, per il benessere dell’individuo e della comunità». Il regista Salvemini ha presentato il primo appuntamento in programma il 19 marzo al teatro Impero con la proiezione del cortometraggio “Aspettando la cuccagna” e un dibattito sull’argomento con gli operatori del Dipartimento per le Dipendenze patologiche della Asl Brindisi.

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