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venerdì 20 Settembre 2024
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Nel Tarantino pronto soccorso in affanno, l’appello bipartisan: «Riaprite il Moscati»

Colmare la ferita del territorio di Taranto sguarnito di pronto soccorso che creano vuoti assistenziali e colli di bottiglia anche a causa degli accessi inappropriati, l’85% delle presenze quotidiane registrate. Questi i temi finiti ieri all’attenzione della Commissione Sanità su richiesta di audizione de capogruppo di Fratelli d’Italia Renato Perrini. «Nel Tarantino sono presenti quattro servizi di pronto soccorso – ha detto Perrini – ubicati a Taranto presso l’ospedale Santissima Annunziata”, a Manduria presso il “Giannuzzi”, a Martina Franca presso il “Valle d’Itria” e a Castellaneta presso il “San Pio”. Il “Santissima Annunziata” è l’unico Dipartimento di emergenza e accettazione (Dea) per tutto il Comune capoluogo e, per tale ragione, il suo pronto soccorso deve gestire anche diversi accessi provenienti dagli altri analoghi servizi della provincia».

Il nodo del “Moscati”

Il consigliere ha ribadito che una soluzione potrebbe essere la riapertura del pronto soccorso del “Moscati”, che potrebbe assorbire tutti i casi non gravi alleggerendo l’afflusso al Santissima Annunziata. Sul punto anche il consigliere dem Enzo Di Gregorio ha ricordato che di aver avanzato all’Asl di Taranto, due anni fa, proposte operative per spostare sui punti di primo intervento i casi meno urgenti, ma senza ottenere risposte.

I manager

La constatazione delle difficoltà di pronto soccorso di Taranto è stata evidenziata anche dai sindacati e dal coordinatore del pronto soccorso dell’Asl di Taranto Giuseppe Turco: 65mila accessi sono un carico lavorativo assurdo su un organico di 24 medici. A peggiorare la situazione è senza dubbio il ricorso improprio ai pronto soccorso da parte dei codici bianchi, verdi e azzurri che potrebbero essere assistiti in altre strutture sanitarie.

In aggiunta Turco s’è detto favorevole alla riapertura del pronto soccorso del “Moscati”, chiuso solo per una volontà politica che ha danneggiato il territorio.

I sindacati, dal canto loro, in modo particolare del segretario della Fials tarantina Emiliano Messina, hanno auspicato una cabina di regia fra i responsabili del 118, quelli del pronto soccorso e i sindacati, lamentando anche un corto circuito nella comunicazione. La dirigente Caroli ha spiegato che il problema è sul tavolo del dipartimento e che riguarda non solo Taranto o la Puglia: «Stiamo studiando soluzioni organizzative, con i direttori, le organizzazioni sindacali e il personale medico e infermieristico, per implementare modelli più efficienti sperimentati anche in altre regioni. Ma non si può dimenticare che, oltre al pronto soccorso, deve funzionare anche tutto quello che c’è dietro».

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