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giovedì 3 Ottobre 2024
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Presunta compravendita di voti alle comunali di Brindisi: il M5s interpella il ministro Piantedosi

A seguito delle indagini aperte dalla Procura di Brindisi su una presunta compravendita di voti alle elezioni comunali del 2023 nel capoluogo messapico, i parlamentari del Movimento 5 stelle hanno presentato un’interpellanza al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi.

L’inchiesta aperta dalla Procura di Brindisi «non deve passare inosservata. È un episodio molto grave che incide sullo stato della nostra democrazia, a partire dal livello di governo più prossimo ai cittadini, ovvero le amministrazioni comunali», afferma il coordinatore regionale del M5s, onorevole Leonardo Donno annunciando di aver presentato l’interpellanza firmata anche dal presidente del partito Giuseppe Conte e dai parlamentari Alfonso Colucci, Gaetano Amato, Carla Giuliano, Daniela Torto, Stefania Ascari, Roberto Traversi.

Il riferimento è alle indagini della magistratura sull’ipotesi di una compravendita di voti che sarebbe avvenuta in occasione delle amministrative del Comune di Brindisi dello scorso anno, circostanza riportata nell’ordinanza di custodia cautelare in carcere notificata dai carabinieri nei giorni scorsi a cinque uomini.

Uno di questi, Vincenzo Corsano, di 53 anni, secondo l’accusa sarebbe stato contattato da «una persona non meglio identificata» affinché «si adoperasse nel procurare dei voti da parte di cittadini… previo compenso di denaro pari a circa 30 euro per preferenza».

Attraverso l’interpellanza, i pentastellati chiedono al ministro Piantedosi «se è a conoscenza dei fatti, quali iniziative intende mettere in campo per contrastare il problema, e se non si intendano sostenere strumenti di prevenzione, quali i protocolli di legalità, che i prefetti e i sindaci possono sottoscrivere per promuovere pratiche virtuose e codici di autoregolamentazione che consentano il recupero della fiducia nella politica da parte dei cittadini».

Secondo il deputato Donno, «a prescindere dalle responsabilità da accertare nelle sedi opportune è fondamentale rafforzare i presidi di legalità, attuare il principio di trasparenza, come strumenti di prevenzione dal malaffare».

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