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domenica 6 Ottobre 2024
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Rush finale per l’Autonomia: Puglia e Campania pronte a ricorrere alla Corte costituzionale

Archiviato il passaggio elettorale che ha monopolizzato il dibattito politico nelle ultime due settimane, torna prepotente in agenda la legge sull’Autonomia differenziata.

Già domani, l’aula della Camera, ma anche la commissione bilancio chiamata a esprimere dei pareri, riprende a discutere delle nuove competenze delle regioni a statuto ordinario. «L’autonomia differenziata è un’occasione per il sud. Era nel programma e per FdI ciò che vale è il mantenere gli impegni assunti. Il meridione ha l’occasione di essere centrale nel mediterraneo. Il resto è fuffa o semplicemente incapacità di guardare avanti», dichiara il deputato Giandonato La Salandra.

Le reazioni

Una discussione che Claudio Stefanazzi, deputato del Pd, bolla come «una farsa. Il testo è blindato. La destra al governo l’ha sottratto a qualunque discussione. Si tratta di un atto ostile nei confronti soprattutto del mezzogiorno – argomenta il parlamentare dem – tuttavia, la nostra battaglia per esprimere il nostro dissenso non si ferma, ma prosegue nel Paese e in tutti quei luoghi dove sarà possibile». Primo fra gli altri un ricorso alla Corte costituzionale come hanno già fatto intendere alcune regioni, tra cui la Puglia e la Campania.

Intanto, il disegno di legge Calderoli che in tanti definiscono “merce di scambio” tra i partiti di centrodestra, cioè un modo per evitare sgambetti all’altra grande modifica, questa volta costituzionale, chiamata dalla presidente del consiglio “la madre di tutte le riforme”, ovvero l’elezione diretta del premier, attualmente in discussione al Senato, viaggia spedito e questo fa dire a un altro deputato del Pd, Ubaldo Pagano, che «archiviate le elezioni, la destra impone la discussione dell’autonomia differenziata, per distacco il peggior provvedimento preso finora».

Il fatto che «in tutti questi mesi di esame alla Camera non sia stata apportata nemmeno una piccola modifica la dice lunghissima sulle intenzioni del Governo – puntualizza Pagano – e cioè far scattare il baratto con il premierato e consegnare a Lombardia e Veneto un regalo di Natale anticipato. Anzi, un regalo definitivo, visto che dopo l’autonomia le regioni del Nord non avranno bisogno di nient’altro mentre il sud Italia dovrà pregare per la sua sopravvivenza».

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