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venerdì 11 Ottobre 2024
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Trasporti, decoro e sicurezza: le sfide per i candidati presidente al Municipio 3 di Bari

Il terzo Municipio non è tra i più popolosi ma presenta un’estensione tra le più notevoli nel capoluogo pugliese.

I rioni San Paolo, Fesca, San Girolamo, Stanic, Villaggio del Lavoratore e Marconi si estendono su un territorio fatto di grandi spazi, spesso incolti o abbandonati, e di pochi servizi. Dai trasporti, alla raccolta differenziata, passando per la mancanza di attività sociali, culturali ed economiche.

Il quartiere San Paolo negli anni è diventato un simbolo del degrado ambientale con le sue discariche a cielo aperto e con la scarsa attenzione dei residenti per le regole della raccolta porta a porta, nonostante da quando il servizio è stato attivato le percentuali di cittadini virtuosi siano aumentate. Nonostante la presenza nel rione di un presidio ospedaliero importante (l’ospedale San Paolo appunto) e della caserma della guardia di finanza, la viabilità è un nodo problematico. Scarseggia la manutenzione di strade e marciapiedi e i servizi di trasporto non riescono a tenere il passo con quelli di altre zone cittadine. Gli autobus sono pochi, tra i più vecchi e spesso si sono verificati episodi di vandalismo a danno degli autisti che spesso hanno chiesto un maggior controllo da parte delle forze dell’ordine. A complicare ulteriormente la vita al San Paolo è l’emergenza cinghiali. Gli ungulati, anche a causa della vicinanza con Lama Balice, vengono spesso avvistati in giro per le strade del rione, mentre rovistano tra le buste della spazzatura, con gravi rischi per l’incolumità delle persone. Poche anche le attività commerciali e i servizi. Un simbolo su tutti è piazzale Europa con i suoi spazi poco frequentati, se non da ragazzi che la sera non sanno come occupare il loro tempo, e i negozi vuoti e mai sfruttati a pieno. Ma la mancanza di attenzione e servizi sul territorio è condivisa anche da zone come quella del Villaggio del Lavoratore, nonostante la presenza di una comunità forte che si aggrega attorno alla parrocchia del rione, molto attiva sul fronte delle iniziative e della promozione di attività per i residenti.

Un discorso a parte meritano le zone sul mare di Fesca, San Girolamo e Marconi. Dal potenziale infinito ma ancora poco sfruttate. I residenti di San Girolamo hanno denunciato per anni lo stato di abbandono del waterfront, opera completata diversi anni fa ma non ancora completamente assegnata alle associazioni e alle attività commerciali. Anche a causa di più di un bando dell’amministrazione comunale che è andato deserto per mancanza di proposte. Alla fine gli spazi sono stati tutti assegnati tranne uno.

Non ci sono solo gli aspetti problematici. Il terzo municipio è stato interessato anche da progetti e lavori pubblici importanti. Deloitte sta completando i lavori di riqualificazione di alcuni spazi della Fiera del Levante dove sorgerà una delle sue due sedi baresi. Vanno avanti, invece, i lavori di riqualificazione della zona del faro di San Cataldo. Nelle scorse settimane qui è stato inaugurato il nuovo museo del faro e della radio e verranno avviati i cantieri per il resto delle opere previste. La riqualificazione urbana del waterfront di San Cataldo intende rispondere a una strategia di ricucitura urbana-sociale, oltre che recepire quanto emerso dalle consultazioni partecipate con i residenti del quartiere attraverso le passeggiate di esplorazione urbana e gli incontri pubblici: l’obiettivo è realizzare spazi di incontro con la finalità di ricostruire un rapporto di contiguità fisica tra i cittadini e il mare, accessibili e attrezzati con verde, campi da gioco, percorsi pedonali e ciclabili, spiagge, aree sosta, belvedere, servizi ricettivi e con elementi di arte urbana. Con la riqualificazione complessiva dell’area l’amministrazione comunale intende valorizzare quella parte della città, sviluppando le potenzialità ambientali e paesaggistiche dell’affaccio sul mare e trasformando una condizione di marginalità del sito e del quartiere in una nuova centralità fondata sull’accessibilità e sulla funzionalità dello spazio pubblico per cittadini e turisti.

Chiara Riccardi in lista con Laforgia: «L’obiettivo è promuovere il riscatto delle periferie»

Chiara Riccardi è consigliera uscente del terzo municipio dove ha fatto parte della commissione Politiche sociali e culturali. Adesso ci riprova e con Michele Laforgia è candidata alla presidenza del Municipio dove risiede.

Quali sono le problematiche principali che insistono sul Municipio3?

«Un problema molto sentito sul territorio è quello dell’igiene e del decoro urbano. La raccolta differenziata porta a porta non funziona al meglio e stenta a raggiungere risultati ottimali, sia per una questione di metodo che di scarso senso civico dei residenti, nonostante sia aumentata indubbiamente negli anni. Lo spazzamento stradale poi non è sufficiente. Sicuramente vi sono molte aree a verde incolte e poco curate che richiederebbero una manutenzione maggiore, e soprattutto vi sono zone non di proprietà comunale ma di privati che andrebbero sollecitati a mettere a posto a beneficio di tutto il Municipio. Io sono consigliera uscente, quello che è mancato in questi anni è stata una vera e propria programmazione. Abbiamo rincorso le segnalazioni dei residenti invece di anticiparle».

Cosa c’è ancora da fare? Quali le proposte?

«Le parole d’ordine sono decentramento amministrativo e bilancio partecipato. Quando ero consigliera noi per ben due anni abbiamo dovuto rimandare indietro al Comune i fondi per gli interventi dedicati ai minori a rischio per l’importante mancanza di personale del terzo Municipio, addetti che avrebbero dovuto occuparsi dei progetti. Quello che voglio realizzare è una politica che parte dal basso e che coinvolga residenti e associazioni. Per risolvere il problema della raccolta differenziata si dovrebbero creare delle isole ecologiche intelligenti con apertura tramite tessera, in modo che chi più differenzia possa essere poi premiato. Vanno eliminati cassonetti e carrellati. Gli operatori devono essere dirottati su un maggiore spazzamento delle strade. Chiederemo di implementare gli interventi di manutenzione sia ordinaria che straordinaria delle aree a verde. Un altro progetto è quello di creare effettivamente, le abbiamo già approvate, delle zone di sgambamento dei cani per migliorare l’igiene urbana. Occorre programmare e fornire ai residenti del Municipio tutti gli strumenti per crescere, sia socialmente che culturalmente, e non avere nulla da invidiare a chi vive in centro. Bisogna promuovere un riscatto dei quartieri periferici che hanno molte potenzialità ma spesso vivono un pregiudizio negativo da parte degli altri».

Luisa Verdoscia in campo con Leccese: «Bisogna accrescere la coesione del territorio»

Luisa Verdoscia, 65 anni, docente e preside in pensione è una donna di scuola e una pedagogista che ha lavorato nel rione San Paolo per 25 anni (dal 1993 al 2018), prima come docente della Lombardi e poi come preside dell’I.C. Don Milani. Ora è pronta a scendere in campo con Vito Leccese come presidente del Municipio 3.

Cosa manca al terzo Municipio?

«Il Municipio 3 ha sicuramente un problema legato al decoro urbano e a una scarsa manutenzione del verde. Potenzialmente potrebbe essere quello più green dato che presenta spazi molto ampi e negli anni sono stati piantumati alberi e creati giardini ma questo non basta. L’altro grosso problema è quello della raccolta dei rifiuti, che nonostante il porta a porta è ancora carente. Servirebbero a questo scopo delle vere e proprie isole ecologiche per ottimizzare il servizio. A questo scopo delle forme di premialità nei confronti dei residenti più virtuosi possono aiutare a educare i cittadini. Inoltre, può sembrare una sciocchezza, ma parlando con i residenti emerge una mancanza di aree dedicate allo sgambamento per i cani. Infine la viabilità: soprattutto al San Paolo e a San Girolamo. Sono aree molto estese e al loro interno mancano dei mezzi di collegamento efficienti».

Quali sono le proposte?

«Oltre a una migliore raccolta differenziata che preveda un sistema di premi e sanzioni, si dovrebbe creare un sistema di trasporto interno tramite navette, come quello che esiste a Japigia, per avvicinare i cittadini ai servizi disponibili sul territorio. Le corse della metropolitana di superficie dovrebbero essere aumentate. Il quartiere va tenuto unito, bisogna puntare a un maggior senso di coesione. È più difficile ma necessario. Vengo dal mondo della scuola e con i ragazzi abbiamo dimostrato che si può educare alla legalità. Ovviamente per fare questo occorre pensare a organizzare molti più eventi culturali e sociali, sportivi. Tutto questo rende la qualità della vita migliore e spinge i residenti a sentirsi parte di una comunità. Non dimentichiamo San Girolamo, con il suo meraviglioso lungomare, ma anche qui la viabilità deve essere migliorata molto. I residenti del Municipio 3 devono però fare uno sforzo e non pensare solo alle criticità ma anche a quello che è stato fatto. E posso assicurare che il territorio negli anni è davvero cambiato tanto. Ora spazio alla città policentrica come la immagina Vito Leccese».

Filippo Colonna sostiene Romito: «Non è una zona “semplice”. Subito più fondi e iniziative»

Filippo Colonna ha sempre vissuto nel rione San Paolo, dove è già stato consigliere di Municipio. A sceglierlo come candidato presidente il centrodestra guidato da Fabio Romito.

Quali sono le criticità maggiori sul territorio?

«La raccolta differenziata è un tasto dolente. Siamo il Municipio con il più alto tasso di abbandoni di rifiuti, ma non funziona nemmeno l’organizzazione: conferire la plastica una volta alla settimana non è sufficiente. Così come funziona male il sistema dei trasporti. Ho girato molto in questi giorni sui mezzi per parlare con i residenti e gli autobus che circolano nel nostro Municipio sono i più vecchi e senza nessun sistema di aria condizionata, oltre che andrebbero rivisti tutti i percorsi delle linee e rese migliori le pensiline. Il nostro territorio è molto vasto e tante zone sono vuote e questo non aiuta a garantire la sicurezza dei residenti. Dal punto di vista sociale ed economico poi, nel Municipio 3 vi sono tante situazioni problematiche e i fondi che ci vengono stanziati dall’amministrazione centrale non sono assolutamente sufficienti. Vorremmo aumentare le iniziative e i progetti, ma spesso siamo costretti a ricorrere a sponsor privati per mancanza di fondi. Purtroppo siamo considerati la periferia delle periferie e questo non è giusto».

Quali sono le vostre proposte?

«Non solo migliorare dal punto di vista decoro urbano e della pulizia di strade e piazze. Quello che serve veramente ai residenti del Municipio 3 sono i servizi. Non è possibile che i ragazzi che vivono qui non abbiano informazioni sulle loro possibilità. Andrebbero aperti dei centri di informazione sul lavoro e organizzati molti più open day. È facile poi organizzare i grandi eventi nel centro cittadino, la vera sfida sarebbe portarli in periferia. Nel mio programma è previsto un aumento delle iniziative come luminarie natalizie e mercatini, come succede nelle aree più centrali. Sul waterfront di San Girolamo vanno portati più locali e la zona animata maggiormente per favorire l’aggregazione e la comunità. Solo chi vive realmente sul territorio può capire le esigenze dei residenti che passano attraverso la costruzione di più servizi, trasporti migliori, sicurezza e igiene urbana, progetti infrastrutturali e sociali. Il terzo Muncipio ha molte possibilità, adesso è il momento che vengano messe in luce dalla prossima amministrazione».

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