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venerdì 4 Ottobre 2024
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Zona Asi, investimenti e stadio “San Nicola”: i candidati sindaco a Bari a confronto con gli imprenditori

Investimenti, zona Asi, rapporti tra amministrazione comunale e imprenditori. Sono stati questi i principali temi affrontati dai candidati sindaco di Bari in un incontro che si è svolto stamattina nella sede di Confindustria Puglia con il presidente Sergio Fontana e i rappresentanti di vari settori dell’associazione degli industriali.

All’incontro hanno partecipato i cinque candidati sindaco: Vito Leccese (Pd, Verdi), Michele Laforgia (M5s e Sinistra italiana), Sabino Mangano (lista Oltre), Fabio Romito (centrodestra unito); e Nicola Romano, delegato di Nicola Sciacovelli (sostenuto da due liste civiche).

Per Laforgia occorre «istituzionalizzare quello che stiamo facendo qui, con un tavolo permanente in cui si possa controllare l’agenda dell’amministrazione. Il consorzio Asi – ha aggiunto – non risponde ai requisiti minimi di attrattività e questo è un problema; inoltre ci sono problemi sulla rete generale della viabilità in tutta la città metropolitana e c’è un problema che riguarda la pulizia della città con cassonetti traboccanti già di mattina anche qui, di fronte alla sede di Confindustria».

Vito Leccese ha affermato che «la promessa che posso fare è di una enorme disponibilità all’ascolto e al confronto: dobbiamo fare una riforma delle Aree di sviluppo industriale perché il vecchio tipo di governance non ha funzionato, i servizi erogati non sono all’altezza e c’è un problema di rappresentanza. È assurdo che il maggior numero di rappresentanti sia in capo a soggetti politici istituzionali e non agli imprenditori».

Mangano, ex consigliere comunale del M5s e informatico, si è soffermato sui ritardi tecnologici: «Siamo indietro – ha detto – io lavoro con il centro nord, qui non riesco a trovare opportunità. È vero che ne sono arrivate molte imprese ma qual è l’impatto sui giovani? Forse vengono qui perché un consulente informatico lo pagano 25-30mila euro mentre al centro nord 60mila?».

Romito ha parlato dei contratti di programma usati da Regione e Comune per attrarre investimenti e ha detto che «mi piacerebbe possano essere rivolti anche alle nostre imprese che qui investono e producono ricchezza da decenni, non solo alle multinazionali. Incontri come quello di oggi – ha sottolineato – li codificherei a livello istituzionale, attraverso un istituto di partecipazione diretta perché possiate intervenire in Consiglio comunale» quando si affronta un tema che riguarda lo sviluppo industriale.

Stadio “San Nicola”

Durante l’incontro è emerso anche il tema della gestione dello stadio “San Nicola” e il Bari calcio, fresco di salvezza in Serie B.

«È un tema che dobbiamo affrontare – ha detto Laforgia – perché anche il calcio è una industria e la partecipazione dell’amministrazione comunale e anche il conferimento di beni pubblici, lo stadio è un bene pubblico, non può che essere regolato e controllato politicamente. Quindi – ha evidenziato – è sicuramente un tema, indipendentemente dal tifo. Io penso che un sindaco non debba fare il tifoso ma deve sicuramente amministrare i beni pubblici nell’interesse della città. E una squadra di calcio è un bene di tutta la città».

Romito ritiene «si debbano fare, anche rispetto al calcio a Bari, molte riflessioni. L’attuale proprietà ha avuto dal Comune di Bari delle condizioni di straordinario favore. Non pagano lo stadio, glielo abbiamo ristrutturato con soldi pubblici presi a prestito, quindi i baresi pagheranno anche gli interessi. Lo stadio – ha evidenziato – è un bene di tutti i baresi ma un privato non può prendere dalla città, dai tifosi, dall’amministrazione comunale e non investire nella squadra. È un comportamento inaccettabile, Bari ha la necessità di guardare oltre l’attuale proprietà».

Leccese è convinto che «bisognerà lavorare perchè il Bari possa ambire a mete più ambiziose e soprattutto dovremo rinegoziare la concessione dell’utilizzo dello stadio San Nicola con la proprietà, rivederla completamente. Perché credo che la città di Bari, che ha fatto tanti investimenti per migliorare quell’impianto sportivo, debba pretendere molto di più».

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