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domenica 8 Settembre 2024
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Candidature in Puglia, Pd al lavoro: «Non solo totonomi. Va fatto ragionamento politico»

Si è messo al lavoro il segretario pugliese Marco Lacarra per rivedere i sei posti nelle liste per le politiche del partito democratico pugliese. Come da mandato ricevuto 24 ore prima a Roma dopo il vertice fra Letta, Emiliano, Decaro e Boccia, Lacarra dovrà recuperare le civiche dell’area Emiliano, i desiderata del sindaco Decaro, ma anche di Articolo Uno, la sinistra radicale guidata in Puglia dall’ex consigliere regionale Ernesto Abbaterusso. Un’impresa quasi impossibile considerando i posti risicati e le poche alternative percorribili. «Non infiliamoci nell’imbuto del totonomi riducendo a questo il punto cruciale della trattativa col Pd nazionale – avverte -. In questo momento va fatto un ragionamento politico che contempli le esigenze del partito nazionale con quella di visibilità per le liste civiche pugliesi tenendo dentro anche gli altri alleati, a partire da Articolo Uno che ho già incontrato».

La griglia delle candidature sarà quindi riaperta, ma senza grossi colpi di scena rispetto al quadro di partenza che vede nei sei posti sicuri, due al Senato per il proporzionale già assegnati al capolista Francesco Boccia e ad Assuntela Messina, mentre nei listini bloccati della Camera quattro postazioni per il vice presidente della giunta Raffaele Piemontese su Foggia, Marco Lacarra a Bari, a Taranto Ubaldo Pagano, e su Lecce la presidente del consiglio regionale Loredana Capone.

Cosa potrà cambiare? C’è chi dice che Boccia si candiderebbe altrove ricavando un posto per il capo di gabinetto Claudio Stefanazzi in quota ai civici. Uno scenario che potrebbe vedere capolista l’uscente Assuntela Messina, al numero due Stefanazzi eal tre la sindaca di Bitetto, Fiorenza Pascazio, fortemente sponsorizzata dal sindaco Decaro che punta a strappare una postazione per i sindaci, in particolare quelli dei piccoli comuni, sotto il simbolo Anci. Tuttavia altre fonti Pd parlano di fantapolitica e che alla fine le civiche dell’area emiliana dovranno accontentarsi di ciò che passerà il convento.

Ipotesi rispedita al mittente dagli stessi movimenti Con e per La Puglia che in un comunicato chiedono l’apertura di un tavolo al Pd pugliese. “Chiediamo da tempo al Partito Democratico l’avvio di un tavolo di confronto che non è mai partito. Ed invece il tavolo sarebbe l’unico luogo deputato non per prenotare poltrone, ma per sancire un’alleanza su temi e proposte, indispensabile per vincere le elezioni. Questa situazione non è rispettosa per i movimenti e la consistente fetta della popolazione pugliese rappresentata, e, tra l’altro, non e’ utile al Pd”.

Un affondo duro dopo che già venti giorni fa i civici rivendicarono l’apertura di un confronto, ma senza mai ricevere risposte dal segretario Lacarra, totalmente contrario all’apertura di una trattativa. Il tavolo, fanno notare da via Re David, non farebbe che cristallizzare richieste impossibili ed inevitabili conflitti fra i partitini a caccia di un posto al sole. Una sorta di Suk arabo inutile e dannoso considerando il quadro di per sé complicato e i pochi giorni disponibili per chiudere le candidature. Il 14 agosto, infatti, la direzione nazionale Pd scioglierà la riserva sul caso Puglia ufficializzando i candidati in corsa per poi depositare le liste il 22 agosto. Ma prima che scadano i termini Articolo Uno dalla Puglia si rivolge direttamente al segretario Letta con un accorato appello. «Letta apra ai 5 Stelle senza ‘se’ e senza ‘ma’ se non vuole essere responsabile della storica sconfitta del centrosinistra» sentenzia il segretario regionale pugliese Ernesto Abaterusso.

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