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domenica 15 Settembre 2024
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Elezioni, Torsi in corsa a Bari per il centrosinistra: «Rigassificatori? Una soluzione»

Chimica, ricercatrice e accademica, Luisa Torsi è la punta di diamante che il centrosinistra ha schierato a Bari.

Poche quote rosa tra i candidati del Pd in Puglia, ma a Bari c’è lei. Come mai?

«Sono stata scelta perché espressione del territorio e della città: sono nata, mi sono formata a Bari, vivo e lavoro qui. Sono candidata come indipendente nelle liste del Pd, espressione della società civile e della coalizione di centrosinistra. Antonio Decaro e il Pd mi hanno scelta perché porto con me competenze costruite nel corso della trentennale carriera di accademica e ricercatrice, ma anche di amministratrice di comitati e organismi. Una scelta non legata solo al genere: sono una delle poche donne che ricopre incarichi apicali in ambito nazionale ed internazionale e posso essere un modello di ruolo per le ragazze che penseranno: “se ce l’ha fatta lei posso anche io”. Decaro ha visto in ciò il potenziale per convincere gli elettori che la Politica ha anche la faccia di una persona comune che mette le sue competenze e la capacità di lavorare con successo, a servizio dei concittadini. Il non essere iscritta ad alcun partito, pur correndo nelle fila Pd a rappresentare da indipendente tutto il centro sinistra, completa il quadro».

Dispersione scolastica e pochi laureati al Sud. C’è una soluzione?

«La dispersione scolastica rappresenta una vera piaga. Come per tutti i problemi complessi non c’è una soluzione facile e magica. Abbiamo docenti, dalla scuola all’università, che in maggioranza lavorano con dedizione, ma è evidente che questo non basti. Io credo che al di là di soluzioni tecniche, sia necessario ribadire l’istruzione come valore. La scuola contribuisce in modo determinante a formare lo spirito critico e la capacità di orientarsi fra mille sollecitazioni. E poiché l’istruzione di base deve essere accessibile a tutti, è inammissibile che vi sia un così alto tasso di dispersione. Allo stesso tempo bisogna migliorare la capacità delle nostre università di essere attrattive. Purtroppo, si ritiene che la laurea non serva. Per cambiare questa percezione, sarebbe utile continuare a creare connessioni fra sistema universitario e lavoro».

È d’accordo con quanto affermato da Amati sull’ipotesi rigassificatori in Puglia?

«Il problema del costo dell’energia è divenuto insostenibile: occorrono soluzioni agibili in tempi brevi. E sulle tecnologie più idonee in termini di apporto dei volumi necessari a costi ragionevoli ed attenzione per il nostro ecosistema, bisogna avere un atteggiamento laico e razionale. Se il rigassificatore rappresenta una soluzione, credo transiente, per far fronte alla crisi, direi che se ne dovrebbe discutere insieme ad una strategia per le tecnologie più sostenibili come le rinnovabili e l’autoproduzione di energia attraverso impianti fotovoltaici e solari».

Una donna del fare ha problemi a stare in una coalizione con i “partiti del no”?

«Credo di essere una persona che mira a “fare le cose bene” e negli anni attraverso le varie esperienze, dalla guida del gruppo di ricerca alla gestione di organismi come il Consiglio Scientifico del CNR, ho imparato che la sintesi è spesso meglio delle istanze iniziali. Quindi credo che il dialogo sia la strada da percorrere».

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