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Emiliano ospite a Metropolis: «Non è detto che mi ricandidi, chiudo da imbattuto»

«Quando mi candido le campagne elettorali le vinco, siccome non è detto che mi ricandidi potrei chiudere imbattuto, che non è facile», lo ha detto sorridendo il governatore pugliese Michele Emiliano, ospite al format Metropolis del gruppo Gedi, scherzando sul fatto che dal 2004 in poi ha sempre vinto le elezioni, sia alle Comunali di Bari che alle Regionali.

Durante l’episodio, trasmesso sui canali social del Secolo XIX, il presidente della Regione Puglia ha toccato anche altri temi, a partire dalla politica fino al caro energia.

«Io personalmente non chiuderei la porta all’ipotesi terzo polo e Letizia Moratti perché con un campo più largo potremmo mandare all’opposizione Fratelli d’Italia e Lega alla Regione Lombardia. Sempre meglio che rivedere Fontana», ha affermato Emiliano rispondendo a una domanda sulla possibilità di Letizia Moratti candidata unitaria del centrosinistra alle prossime regionali in Lombardia. «È evidente – ha spiegato Emiliano – che questa rottura nel centrodestra è molto interessante e pesante perché Letizia Moratti è persona di straordinaria personalità. Ho sempre lavorato molto bene con lei, anche quando ha fatto l’assessora alla Salute in Lombardia e ha salvato la Regione. Capisco la mossa di Calenda e Renzi – ha aggiunto – è una mossa intelligente tipicamente renziana, secondo me Calenda l’ha un po’ subita. Adesso il problema è che il Pd della Lombardia è un gruppo importante che governa assieme Beppe Sala e il civismo progressista la città di Milano e hanno un radicamento forte. Ci sono personalità di grande rilievo che non si fanno buttare fuori dal campo con una gomitata perché Renzi si è fatto venire questa idea. Adesso è tutto complicato».

Rispondendo a una domanda sulla possibilità che vengano riprese le trivellazioni per la ricerca di petrolio, il presidente della Regione Puglia, ha affermato che «trivellare l’Adriatico, che è un mare chiuso, per ricavare il 5-6 % di gas e petrolio è una cosa che fa tanti danni e garantisce pochi vantaggi. Io, invece, faccio un’altra proposta, proviamo a fare un’operazione più grande, proviamo a nazionalizzare tutti i pozzi di petrolio e gas che ci sono sul territorio italiano, rientriamo nel possesso almeno per la durata dell’emergenza e distribuiamo gas e petrolio che, lo sottolineo, sono combustibili ormai fuori dalla storia. Io non mi oppongo alla Meloni, rilancio. Proviamo a fare come la Norvegia, un’azienda di Stato. È chiaro che abbiamo bisogno di una deroga europea».

Infine una questione di stretta attualità, quella relativa agli sbarchi: «Senza migranti – ha affermato – non esisterebbe l’agricoltura pugliese e credo anche quella italiana, come tanti altri lavori d’altronde. Noi abbiamo bisogno di queste persone però abbiamo bisogno di regolare i flussi. È come con l’acqua, ci serve ma se arriva tutta insieme provoca danni. Il sistema di divieti provoca l’alluvione».

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