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martedì 2 Luglio 2024
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L’Autonomia non convince il Sud, Cgil: «Mobilitiamoci». Tajani prova a tranquillizzare gli elettori

Si avvicina il momento in cui la legge sull’Autonomia differenziata, approvata in via definitiva dalla Camera dei deputati la scorsa settimana con annesse polemiche e sceneggiate da parte delle forze politiche in Parlamento, entrerà in vigore, tanto che il ministro proponente, Roberto Calderoli, della Lega, titolare della delega agli affari regionali così esulta «la legge per l’attuazione dell’Autonomia differenziata è stata prontamente pubblicata in Gazzetta ufficiale nelle scorse ore, con anticipo rispetto al tempo massimo previsto. Quest’ultimo passaggio, che segue la promulgazione con la firma del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è decisivo per la sua entrata in vigore, prevista il prossimo 13 luglio. Ci avviciniamo sempre più ad un momento storico per l’Italia, sarà finalmente possibile rinnovare il Paese nel segno della responsabilità e della trasparenza, riducendo i divari e garantendo servizi essenziali ai cittadini su tutto il territorio nazionale. Come Governo -aggiunge – saremo al fianco delle Regioni desiderose di intraprendere questa sfida ambiziosa, che il nostro Paese può vincere».

La situazione

Intanto, però, le opposizioni e quanti sono contrari al provvedimento provano a organizzarsi per tentare di annullare la norma. Un fronte composto da Partito democratico, Movimento 5Stelle e Alleanza verdi e sinistra, Cgil e Uil e alcune associazioni significative, come Anpi, Arci e Acli, è pronto a promuovere il referendum abrogativo della legge. Il quesito verrà depositato la prossima settimana presso la Suprema Corte di Cassazione, come prevedono le norme, per avviare subito dopo la raccolta delle firme. «Il nostro è un appello alla mobilitazione. Soprattutto chi nel Mezzogiorno vive, lavora, produce, ha ruoli di rappresentanza sociale e politica, deve attivarsi per costituire comitati e raccogliere firme in modo da respingere un progetto che divide il Paese e accentua le disuguaglianze», afferma Gigia Bucci, segretaria generale della Cgil Puglia, che lancia la campagna regionale contro l’autonomia differenziata e chiama a raccolta i soggetti diversi che in questi mesi hanno già espresso contrarietà e preoccupazione per una riforma che sta per diventare legge dello Stato e quindi operativa.

L’iniziativa Cgil

E con questa finalità la Cgil pugliese chiama a raccolta tutte le forze sociali e politiche, dai rappresentanti delle istituzioni, al mondo dell’associazionismo e dell’impegno civile e politico, “a dar vita a una straordinaria e diffusa mobilitazione, costituendo sui territori comitati promotori del referendum abrogativo dell’autonomia differenziata, avviando così la raccolta delle firme” dice sempre Bucci, che aggiunge: «è un impegno a difesa della democrazia, della Costituzione, dell’uguaglianza tra territori e cittadine e cittadini. Per un modello sociale che guardi al benessere collettivo a partire dalle persone più in difficoltà e che non premi l’egoismo dei ricchi. A uscirne sarebbe un Paese complessivamente più ingiusto e debole. Mobilitiamoci, ora, subito. A difesa dell’unità del Paese e dell’uguaglianza dei diritti». Nel frattempo, tra i partiti di Governo iniziano i distinguo, visto che soprattutto i leghisti non nascondo il loro entusiasmo per una vittoria che è diventata rappresentativa per il Carroccio. Così, il leader di Forza Italia e ministro degli esteri, oltreché vicepremier, Antonio Tajani, tenta di moderare i toni e in particolare tranquillizzare gli elettori del Sud che potrebbero cambiare schieramento proprio in virtù della legge sull’Autonomia: «presenterò una proposta per dar vita ad un gruppo di lavoro sull’Autonomia differenziata con i nostri presidenti di Regione, i nostri capigruppo di Camera e Senato e in Parlamento europeo i vice segretari del partito e il ministro Maria Elisabetta Casellati, per verificare mese per mese come procede l’applicazione della legge».

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