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mercoledì 2 Ottobre 2024
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Pnrr, Emiliano: «Fondi non sostituiscano soldi già destinati al Sud»

«C’è il sospetto fondato che il Pnrr venga investito in sostituzione di fondi nazionali già assegnati al Sud e che così si componga la quota del 40% e c’è il sospetto che in questa maniera i fondi che dovrebbero andare in modo supplementare del Pnrr al Mezzogiorno in realtà sostituiscano soldi che al Sud era già stati dati negli anni passati». Lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, intervenuto questa mattina all’evento “Le Meridiane – Recovery Sud, il capitale delle donne”.

Il 40% «è una norma di legge e la faremo valere – ha affermato Emiliano -, ma ora l’altro problema vero è che siamo di fronte a una crisi internazionale prima dovuta al Covid e ora la guerra, c’è un buco nel bilancio dello Stato gigantesco e il Pnrr verrà probabilmente usato per metterci una pezza, sia pure in maniera indiretta. Quindi è evidente che immaginare le Regioni del Sud che combattono contro il Governo o contro le Regioni del Nord in questo momento non ha né capo né coda come strategia. Bisogna avere un atteggiamento serio e competente e avere istituzioni autorevoli».
Emiliano ha poi ribadito «le difficoltà dei Comuni italiani nell’attuare direttamente il Pnrr. Il Pnrr salta completamente le Regioni se non per alcuni provvedimenti di settore. Uno di questi, molto importante, riguarda la Puglia quale regione pilota assieme alla Lombardia per la telemedicina. Invece, le Regioni non partecipano al coordinamento della finanza pubblica, tra lo Stato centrale e i Comuni, nella gestione del Pnrr assieme ai fondi nazionali e ai fondi europei. La mancanza delle Regioni a sostegno dei Comuni in questo sforzo rivoluzionario si sente moltissimo. E questo è stato un errore che ho più volte denunciato, seppure con garbo, perché io sono dalla parte di Draghi anche quando non sono d’accordo con lui».
Durante l’incontro, rivolgendosi alla ministra del Sud Mara Carfagna, il presidente Emiliano ha parlato del progetto dei cantieri navali Ferretti a Taranto. «Chiedo un segnale, abbiamo fatto tanto per portarli a Taranto» ha detto Emiliano, questo perché  «il progetto è bloccato alla Corte dei Conti, ma ci sono 1.500 posti di lavoro in ballo».
La ministra ha risposto che «questo investimento sollecitato dalla Regione Puglia mi sta molto a cuore e lo abbiamo inserito nel contratto di sviluppo per Taranto. Non posso che accogliere l’invito e sollecitazione. Direttamente con la Corte dei Conti e il collega Giorgetti interloquirò nelle prossime ore perché arrivi quanto prima il visto e si sblocchi la situazione».

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