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Segreteria Pd, Schlein in Puglia. Titti De Simone: «Ricostruiamo la sinistra su diritti e lavoro»

«Negli ultimi anni sono stati commessi troppi errori di proposta politica, a cominciare da politiche neoliberiste come il Jobs Act. Perciò il Pd e la sinistra devono ritrovarsi su temi come lavoro, precarietà, diritti civili e sociali»: ne è convinta Titti De Simone, consigliera del presidente della Regione Puglia per l’attuazione del programma, chiamata a coordinare la mozione pugliese a sostegno della candidatura della deputata Elly Schlein alla segreteria nazionale dem. Oggi De Simone sarà al fianco di Schlein, impegnata a partire dalle 10 in un tour tra Lecce, Taranto, Bari e Mesagne.

L’attivista pugliese, da sempre in prima linea per i diritti civili e sociali, ha scelto di schierarsi con Schlein a differenza di tanti big pugliesi del partito, come il governatore Michele Emiliano e il sindaco barese Antonio Decaro, che hanno deciso di sostenere Stefano Bonaccini. «Sono una donna di sinistra – spiega De Simone – ed Elly rappresenta l’occasione di rifondare un partito di sinistra “piantato” nelle grandi questioni del presente: diritti sociali e civili, giustizia sociale e ambientale, partecipazione di giovani e donne alla vita politica». Per De Simone, che nel sostenere la mozione pugliese pro-Schlein sarà affiancata dalla presidente del Consiglio regionale Loredana Capone e dal consigliere Paolo Campo, il Pd deve invertire la rotta per arrestare l’emorragia di iscritti, votanti ed elettori. «È un tema serio – aggiunge De Simone che non rinnova la tessera del Pd dai tempi di Matteo Renzi – e ci fa capire che finora sono stati commessi molti errori di proposta politica. Anziché abbracciare politiche neoliberiste come il Jobs Act, finendo per essere percepito come un partito-casta lontano dalle grandi questioni sociali, il Pd dovrebbe impegnarsi su lavoro, precarietà, diritti civili e sociali, welfare e scuola». Un altro tema è quello del coinvolgimento della gente comune, a cominciare da giovani e donne, nella vita del partito. Ed è in questa prospettiva che De Simone parla di «circoli aperti anche ai non iscritti» e di «nuove forme di partecipazione» come il voto online: «È il solo modo per ricucire il rapporto con mondi, saperi, esperienze e soggettività allontanatisi dal Pd negli ultimi anni».

Nel frattempo, il rischio è che il confronto in vista del congresso crei una frattura all’interno dei dem tra i sostenitori dei quattro candidati al ruolo di segretario nazionale: Bonaccini, Schlein, Gianni Cuperlo e Paola De Micheli. Anche perché, oltre i vertici italiani, il Pd si appresta a rinnovare le cariche territoriali. Ed è sopratutto su quest’ultimo fronte che le vecchie contrapposizioni tra cacicchi locali potrebbero definitivamente deflagrare: «Il congresso è un’occasione di confronto democratico che non va sprecata, soprattutto dopo una sconfitta elettorale come quella di settembre e i non troppo rassicuranti sondaggi che circolano di questi tempi – conclude De Simone – Avere proposte diverse, però, non significa dividersi e noi, pur nel rispetto delle diverse opinioni, dobbiamo trovare soluzioni unitarie per alimentare quel modello politico-amministrativo che ha positivamente rivoluzionato la vita dei pugliesi».

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