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lunedì 14 Ottobre 2024
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8 marzo, la consigliera di Parità della Puglia: «Non è una festa. Le donne restano indietro»

«Essere Donna rimane il lavoro principale di chi sia nata o di chi liberamente si identifichi nell’altra metà del cielo». Lo afferma, in occasione della Giornata internazionale della donna, la consigliera di Parità della Regione Puglia, Lella Ruccia.

Essere donna, evidenzia, «è un lavoro faticoso, non retribuito, non riconosciuto, fatto passare per dovere d’amore e per questo gratuito».

Ruccia ricorda che «ciascuna nel proprio vissuto, che lo ammetta o no, è stata Antigone pronta a battersi per il torto subito o per la difesa di chi più debole aveva bisogno di solidarietà, sostegno, di chi aveva bisogno che ci fosse qualcuno ad alzare la testa contro la prevaricazione e sopraffazione, purtroppo sempre attuali e ancora oggi 8 marzo 2024 sempre più intollerabili, come pratiche di relazione quotidiana. Per questo l’8 marzo non può essere una festa! Per questo l’8 marzo non può essere una giornata piena di luoghi comuni e parole vuote».

La consigliera Ruccia elenca gli ambiti in cui occorre ancora realizzare pienamente la parità di genere ponendo l’accento soprattutto sul lavoro, sul welfare, sulla politica ed evidenziando violenze e molestie che le donne sono ancora costrette a subire.

«È necessario cambiare rotta – conclude la consigliera regionale di Parità – non c’è tempo e come sempre spetta alle donne farsi carico o di indicare il futuro, che va letto con lo sguardo delle donne e secondo i canoni della diversità di approccio. Serve maggiore presenza delle donne, nei luoghi, nelle idee, nei progetti. Serve che sia riconosciuto il valore del lavoro delle donne. Serve che gli uomini si liberino di quel latente e immanente sessismo e condividano il valore del lavoro che le donne costantemente fanno con i documenti, i rapporti, i dati raccolti secondo criteri meno omogenei, gli studi e le ricerche che parlano di politiche di genere e di diritti contro le discriminazioni e disuguaglianze, che parlano di futuro, sicuramente più risolutivo che imporre un sistema e una organizzazione delle cose ormai in agonia, destinato a spegnersi. Le donne hanno smesso di essere invisibili e hanno idee concrete da realizzare per il benessere di tutt*, senza lasciare indietro nessuno. Questo l’augurio che le donne fanno agli uomini l’8 marzo».

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