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venerdì 17 Maggio 2024
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Acqua, via libera in Puglia alla legge per il controllo pubblico del servizio idrico – VIDEO

Via libera dal Consiglio regionale pugliese alla proposta di legge per creare le condizioni affinché la gestione del servizio idrico regionale resti nelle mani di Acquedotto pugliese, e quindi resti pubblica, anche dopo il 2025 quando scadrà l’affido.

La proposta di legge è stata approvata con il voto contrario dei consiglieri di Fratelli d’Italia e Forza Italia e con l’astensione dei consiglieri de La Puglia domani e del consigliere Napoleone Cera.

Una direttiva europea impone che la gestione del servizio idrico venga messa a gara, in questo modo ci sarebbe il rischio che dal 2026 finisca in mani dei privati. Per evitarlo c’erano diverse soluzioni legislative, quella proposta dal gruppo di Azione prevedeva l’ingresso dei comuni nel capitale sociale di Aqp. In questo modo sarebbero state create le condizioni giuridiche per l’Autorità idrica pugliese di procedere affidando, senza gara, il servizio nella modalità in house.

Il testo approvato dall’Aula oggi ha cambiato questa proposta ed è il frutto di emendamenti presentati dal governo regionale.

I Comuni pugliesi adesso potranno costituire, entro 90 giorni dall’entrata in vigore della legge, una società per azioni, denominata Società veicolo, a totale partecipazione pubblica e a controllo congiunto di tutti i Comuni.

Per il capitale sociale la Regione metterà a disposizione l’importo massimo di 400mila euro, da dividere tra tutti i comuni in base alla consistenza delle infrastrutture destinate alla gestione del servizio idrico integrato. Non è ammessa la partecipazione di privati al capitale sociale della società.

Se la Società veicolo sarà costituita entro novanta giorni dall’entrata in vigore della legge, la Regione avvierà il trasferimento graduale a titolo gratuito, nella misura massima del 20%, delle azioni di Acquedotto pugliese SpA in favore dei Comuni aderenti, in proporzione alla consistenza delle infrastrutture destinate alla gestione del servizio idrico integrato.

Emiliano: «La nostra acqua è pubblica due volte»

Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, evidenzia che «noi avremo la possibilità di dire che l’acqua nostra è pubblica due volte. È pubblica perché è pubblica ed è pubblica anche per come viene distribuita, perché verrà distribuita assieme ai Comuni, ciononostante in un regime di capacità concorrenziale. Nonostante andiamo a prendere l’acqua dall’altra parte delle montagne – aggiunge -, abbiamo un costo di distribuzione dell’acqua che è uno dei più competitivi, se non il più competitivo d’Italia, mantenendo peraltro un apparato di grandissima importanza. Quando questo Consiglio – ha aggiunto – fa atti che mantengono il primato della politica non posso che provare un particolare orgoglio perché è evidente che questa è la cosa che conforta tutti».

Laforgia (Aqp): «L’acqua potrà restare pubblica»

Il presidente di Acquedotto pugliese, Domenico Laforgia, esprime soddisfazione affermando che «la scelta migliore per il territorio è la soluzione in house, come consentito dal Consiglio regionale della Puglia con l’approvazione della legge che assicura l’ingresso dei comuni nel capitale sociale di Acquedotto pugliese permettendo così ad Aip di avere tutte le opzioni contemplate dalla legge».

Laforgia evidenzia che «già oggi operiamo con l’Autorità idrica pugliese, che è il soggetto rappresentativo dei comuni per il governo pubblico dell’acqua. Lo schema Regione-Aip-Aqp ha dimostrato di funzionare benissimo. In questo percorso – aggiunge – non smetteremo mai di promuovere la cultura dell’acqua buona, quella di rubinetto, spiegando dietro quel piccolo gesto quanta attività c’è da parte nostra e di tutti. L’acqua potrà restare pubblica e il patrimonio che rappresentiamo continuerà ad appartenere a tutti i cittadini pugliesi».

Il presidente dell’Acquedotto pugliese invita ora i Comuni pugliesi a «essere rapidi nel contattarci per inserirsi nella nuova società veicolo. Abbiamo già ricevuto in anticipo le richieste di una decina di sindaci che vogliono essere i primi nella regione a partecipare e ad ottenere le azioni di Acquedotto pugliese».

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