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lunedì 7 Ottobre 2024
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Alla Dussmann il portierato della Regione. Ma sull’azienda c’è l’ombra della ‘ndrangheta

È la Rti composta da Dussmann Service Srl e Sialia Società Consortile ad aver ottenuto il primo posto nella graduatoria provvisoria della gara pubblica bandita dalla Regione Puglia per l’affidamento dei servizi di custodia e portierato, di autista ed altri servizi correlati per le sedi dell’ente. L’associazione temporanea di imprese, salvo eventuali ricorsi da parte delle aziende che non hanno raggiunto la vetta, dovrebbe quindi aggiudicarsi l’appalto di quasi 7 milioni di euro. Dussmann-Sialia hanno infatti totalizzato un punteggio totale di 84,98, con un ribasso offerto del 23,42%. La loro proposta è stata preferita a quella di numerose altre aziende, tra cui la Rti composta da Sicuritalia Group Service e dalla cooperativa Ariete e la Rti composta da B&B Service e Servizi integrati Srl, che hanno ottenuto un punteggio totale rispettivamente dell’83,95% e dell’82,36%. Ad esaminare le offerte è stata la commissione giudicatrice composta da Giuseppe Musicco (presidente), Antonio Campaniello e Valeria De Lillo.

Ma non sarebbero solo i ricorsi degli sconfitti a rischiare di bloccare la gara e mettere in discussione il primato di Dussmann-Sialia. È di queste settimane, infatti, la notizia secondo la quale la società tedesca, specializzata nei servizi di sanificazione, ristorazione e servizi tecnici, sarebbe coinvolta nell’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro sulla ‘Ndrangheta vibonese, che ha portato all’arresto di 61 persone (su 167 indagate) tra boss, luogotenenti, affiliati e “colletti bianchi” come esponenti politici, imprenditori e rappresentanti delle pubbliche amministrazioni.

Secondo la Dda di Catanzaro, infatti, la Dussmann, aggiudicatrice dell’appalto relativo alle mense ospedaliere, avrebbe «fittiziamente assunto» – scrivono i pm – tale Gregorio Coscarella, nipote del boss Rosario Fiarè, «con la mansione di cuoco». Attraverso il finto cuoco, Domenico Colloca (ritenuto «appartenente alla ‘Ndrangheta»), avrebbe stabilito prima «un accordo commerciale con Orazio Cuozzo e Giovanni Aloi, responsabili locali della Dussmann» (non indagati) e poi avrebbe raggiunto «un accordo corruttivo con Cesare Pasqua», ex direttore del dipartimento di Prevenzione dell’Asp di Vibo Valentia e «preposto al rilascio delle autorizzazioni igienico-sanitarie indispensabili per la prosecuzione dell’attività di somministrazione dei pasti presso le strutture nosocomiali», cioè gli ospedali.

A supportare la tesi della Procura guidata da Nicola Gratteri ci sarebbe un’intercettazione del 26 settembre 2018, quando Colloca incontra i referenti di Dussmann nel territorio, Giovanni Aloi e Orazio Cuozzo: «Quest’ultimo – si legge nel provvedimento di fermo – è molto preoccupato dai problemi che potrebbe arrecargli il dirigente sanitario Pasqua e chiede a Colloca se ha avuto modo di incontrarlo». «Ma vedi che pure Dussmann ti potrebbe dare un a mano. Anche perché tu digli che c’è anche la disponibilità nostra perché noi siamo di Forza Italia» avrebbe detto Cuozzo nella stessa conversazione, ripetendo che «pure la Dussmann è di Forza Italia».

Nonostante Dussmann abbia provveduto a sospendere Gregorio Coscarella, questi fatti sarebbero una grave macchia per la reputazione (e non solo) dell’azienda tedesca, che ora potrebbe anche vedere messi in discussione diversi appalti pubblici, tra cui proprio quello della Regione Puglia, il cui conferimento, tra l’altro, non è ancora stato formalizzato. Sull’appalto regionale, tuttavia, la Prefettura e la Procura di Bari potrebbero presto cercare di vederci chiaro.

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