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domenica 1 Settembre 2024
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Autonomia differenziata, i sindacati in piazza: sabato 9 febbraio manifestazione a Bari

Cgil e Uil Puglia scenderanno in piazza, sabato 9 febbraio, per protestare contro l’autonomia differenziata contenuta nel Ddl Calderoli approvato in prima lettura al Senato nei giorni scorsi.

Ad annunciarlo sono gli stessi sindacati che «chiamano alla mobilitazione nella nostra regione lavoratori e lavoratrici, forze sociali e politiche, tutti i cittadini e le cittadine» chiedendo di aderire alla manifestazione anche ai sindaci e ai rappresentanti istituzionali pugliesi «che siano di destra, di centro, di sinistra» e che «già oggi fare i conti con bilanci ridotti all’osso che si traducono in impossibilità di garantire risposte ai bisogni delle popolazioni in termini di servizi».

Il Ddl Calderoli, spiegano Gigia Bucci e Gianni Ricci, rispettivamente segretari generali della Cgil e della Uil Puglia, «è un provvedimento che avrà ricadute gravi sul Mezzogiorno ma il cui costo lo pagherà tutta la nazione, anche spingendo sulla contrapposizione tra pubblico e privato».

Per i sindacalisti, con l’autonomia differenziata «aumenteranno i divari tra Nord e Sud, alla competizione sociale si sommerà quella territoriale, cresceranno le disuguaglianze. Mentre l’Europa è impegnata a finanziare interventi infrastrutturali e sociali per favorire la coesione sociale, con il progetto di autonomia differenziata il Governo sceglie di spaccare il Paese».

La riforma, proseguono Bucci e Ricci, «intacca l’architettura istituzionale e il modello sociale e di sviluppo», «immagina di delegare alla regioni tutte le deleghe che fanno capo allo Stato e che rappresentano quella garanzia di uguaglianza sostanziale tra le persone a prescindere da dove si nasce o di scegliere di vivere, in termini di qualità dei servizi e di tutele, tradendo in questo modo il dettato costituzionale».

Scuola, welfare, mercato del lavoro, tutele sociali sono i principali temi a rischio con l’autonomia differenziata quando, per i sindacalisti, «servirebbe – con il Paese è chiamato ad affrontare sfide fondamentali legate alle transizioni – un solo disegno di politica industriale, ambientale, energetica. Servirebbero più risorse ai territori che soffrono di un gap storico per colmare divari di sviluppo e risolvere le tante crisi produttive – a partire da quella dell’ex Ilva – così come per affrontare le povertà emergenti».

La manifestazione, che si terrà alle 17 in piazza San Ferdinando a Bari, ha l’obiettivo di ribadire il “no” a «un disegno di legge sbagliato e controproducente».

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