Home In Primo Piano Autonomia, è l’ora dei quesiti: i consiglieri pugliesi arrivano a Roma

Autonomia, è l’ora dei quesiti: i consiglieri pugliesi arrivano a Roma

consiglio

Stamani ci saranno anche i consiglieri regionali pugliesi Paolo Campo, capogruppo del Pd, Sergio Clemente di Azione e Grazia Di Bari del Movimento 5Stelle, insieme alle delegazioni dei consigli regionali di Campania, Emilia Romagna, Sardegna e Toscana, in Corte di Cassazione per presentare i due quesiti referendari approvati dalle cinque assemblee territoriali contro la legge sull’Autonomia differenziata.

L’iter

L’appuntamento segue la presentazione delle firme raccolte dal comitato promotore della consultazione popolare sia in forma tradizionale che online avvenuta ieri mattina, sempre negli uffici della Suprema Corte, a cui hanno partecipato tutti i leader dei partiti che fanno parte del comitato, i dirigenti dei sindacati aderenti e i vertici delle associazioni che hanno deciso di scendere in campo contro la cosiddetta riforma Calderoli, dal nome del ministro degli Affari regionali, Roberto Calderoli della Lega, che ha scritto e presentato la legge, approvata dal Parlamento lo scorso 28 giugno.

Il successo

In totale sono state consegnate un milione 291 mila 488 firme, di cui oltre 553mila sottoscritte sulla piattaforma messa in rete dal Ministero della Giustizia, che ha rappresentato la vera novità di questa campagna politica visto che per la prima volta i cittadini hanno potuto partecipare grazie a internet, senza doversi recare ai punti di raccolta, dove, tra l’altro, è stata siglata la maggior parte delle firme, poco meno di 800 mila. Una adesione che ha visto anche la Puglia protagonista con molti banchetti in particolare durante le feste dell’Unità, organizzate dal Partito democratico, che ha prodotto una raccolta di oltre 35 mila firme considerando solo quelle sottoscritte in forma tradizionale davanti ai dirigenti dem.

La battaglia

Si chiude, così, una battaglia politica messa in campo dalle opposizioni contro il Governo di centrodestra, anche se la parte più complicata è ancora alle porte visto che per il successo manca sia la validazione delle firme, ma soprattutto l’ammissibilità dei quesiti che dovrà dare la Corte Costituzionale oltre al raggiungimento del quorum, qualora si dovesse votare, della maggioranza degli elettori e, in ultimo il voto a favore di oltre il 50 per cento di quanti si recheranno alle urne.

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