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Baby gang, il Garante pugliese dei minori: «Serve una legge per l’educazione alla salute nelle scuole»

«Quando si parla di minori, sui mass media e non solo, nella maggioranza dei casi si parla di eventi gravi e a volte anche luttuosi a loro carico. Inoltre, l’inconsistenza dei Governi nazionali, che in questo quarantennio non hanno prodotto nulla sul piano legislativo-nazionale, può essere superata solo affrontando il tema del benessere sociale dei nostri ragazzi, attraverso nuove leggi». È quanto sostiene Ludovico Abbaticchio, Garante regionale dei minori, intervenendo sul fenomeno delle baby-gang sempre più preoccupante in Puglia, con gruppi di giovani che terrorizzano coetanei nei parchi cittadini a Bari o se la prendono con auto parcheggiate. Ma le altre province non se la passano meglio come dimostrano le due denunce a carico di 17enni per aver aggredito dei coetanei a Trani.

«È quanto mai necessaria una produzione legislativa seria, complessiva e fortemente esecutiva, adatta ad affrontare alla radice il problema strategico della formazione e informazione giovanile, attraverso la scuola, unico e autorevole fenomeno assembleare istituzionale giovanile, luogo in cui poter parlare di educazione civica e di educazione alla salute come materie curriculari insieme a italiano, latino, matematica, geografia, filosofia ed altro ancora», prosegue Abbaticchio che si dice certo «che non si risolverà completamente ed in maniera radicale il problema di quelle situazioni drammatiche che travolgono un certo vissuto dei nostri ragazzi, ma sicuramente – aggiunge – si potrebbe ottenere una drastica riduzione degli episodi che, spesso in maniera eclatante, vengono diramati dagli organi dell’informazione pubblica e privata. Inoltre, bisogna ammettere che il mondo degli adulti che fanno parte del sistema legislativo parlamentare e dei grossi gruppi dirigenti che ruotano intorno alle vite dei minori e gli addetti alla formazione, sono i responsabili di tutti quei fenomeni legati ai temi della sessualità, contraccezione, aborto, violenza di genere, droga, alcolismo, tossicodipendenza, pornografia e da qualche anno anche quelli delle baby gang, bullismo e cyber bullismo».

Per il Garante regionale dei minori «c’è un bisogno urgente di leggi che ripropongano una nuova riforma dell’assistenza socio-sanitaria-educativa nelle scuole, più mirata verso i temi attuali, con un forte coinvolgimento dei genitori, dei docenti e dei sistemi etici sulla pubblicità che sviluppi attenzione al rispetto della persona e a quello delle regole. Soprattutto in questa fase, in cui si parla tanto di Pnrr in ambienti scolastici e sanitari, bisogna che venga promulgata una norma nazionale che coinvolga le istituzioni preposte a livello regionale e locale, al fine di sviluppare rapidamente piani e progetti di integrazione socio-sanitari-educativi, che vedano il Comune, la scuola e il Distretto sanitario, protagonisti, insieme alle famiglie, di un programma di salute», conclude Ludovico Abbaticchio.

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