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venerdì 18 Ottobre 2024
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A Bari 2 navi con grano dall’Ucraina, Coldiretti: «Ora stop a speculazioni»

Hanno attraccato nel porto di Bari le navi “Simas” e “Triumph IV”, proveniente dall’Ucraina, con un carico complessivo di oltre 20mila tonnellate di grano. La navi battono, rispettivamente, bandiera turca e di Kitts & Nevis.

Per le procedure di sdoganamento i funzionari dell’Agenzia delle Accise, dogane e monopoli provvederanno alle operazioni di prelevamento di alcuni campioni del carico, mentre i chimici dell’ufficio delle Dogane di Bari cureranno l’analisi chimica per il controllo di qualità.

«Dal grano al pane i prezzi aumentano anche 12 volte a causa di speculazioni e distorsioni all’interno delle filiere che impoveriscono le tasche dei cittadini e danneggiano gli agricoltori, strozzati dai rincari record di energia, mangimi e fertilizzanti e prezzi del grano in caduta libera», denuncia intanto la Coldiretti Puglia, in occasione dell’arrivo delle due navi.

«La guerra – prosegue l’organizzazione – ha di fatto moltiplicato manovre speculative e pratiche sleali sui prodotti alimentari». Coldiretti spiega che «un chilo di grano tenero viene pagato agli agricoltori intorno ai 40 centesimi al chilogrammo e serve per produrre un chilo di pane che viene venduto ai consumatori a prezzi che variano dai 3 ai 5 euro a seconda delle città, con l’incidenza del costo del grano sul prezzo del pane resta dunque marginale pari a circa il 10% in media».

Tra i prodotti che hanno subito maggiori incrementi di prezzo nel carrello della spesa, spiega la Coldiretti regionale, «ci sono proprio alimenti la cui disponibilità dipende direttamente o indirettamente dalle importazioni dall’estero ed in particolare dall’Ucraina, come il pane e la pasta fatte con grano tenero e grano duro».

«Dopo quasi sei mesi di interruzione delle forniture da Kiev a causa della guerra – conclude l’organizzazione degli agricoltori – lo sbarco a Bari avviene peraltro in un momento particolarmente delicato per la Puglia in cui a causa della siccità, intervallata ad agosto da eventi estremi come grandinate e nubifragi, i campi sono allo stremo e hanno già perso in media il 30% delle produzioni dalla frutta al grano, dal foraggio per alimentare gli animali al latte, fino alle olive, con gli effetti anche sull’annata prossima».

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