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sabato 27 Luglio 2024
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“A Bari tutto il mondo è paese”, contro le discriminazioni razziali per una città accogliente – VIDEO

Foto, podcast e brevi video, ritraggono sedici cittadine e cittadini baresi migranti di prima e seconda generazione. Hanno accettato l’invito di raccontare un pezzetto della propria storia per offrire uno sguardo autentico sulla diversità che arricchisce Bari, nel segno dell’inclusione. “A Bari tutto il mondo è paese”. È stata presentata questa mattina la campagna permanente contro le discriminazioni razziali e per una città accogliente.

Una campagna multipiattaforma che prevede, taccuini, cartoline e totem che verranno distribuiti sul territorio della città, con un QR Code che rimanda all’homepage della campagna sul sito di Casa delle Culture.

«Vogliamo ribaltare la narrazione che sempre più spesso si fa dell’immigrazione. Con questa campagna vogliamo parlare di una città, Bari, accogliente e inclusiva; una città nella quale nessuno è straniero e in cui tutti possono costruire una nuova vita. Vogliamo parlare di storie vere, di incontri, di progetti e identità». Così l’assessora al welfare Francesca Bottalico in occasione della giornata mondiale contro il razzismo.

Per una città dove «tutti si sentano cittadini, anche chi purtroppo formalmente non ha la cittadinanza – continua Bottalico – a causa di leggi assurde e anacronistiche: non a caso alcuni di loro sono qui seduti oggi tra i banchi del Consiglio comunale. Una città dove esistono luoghi come Casa delle Culture, uno dei progetti più innovativi che in questi anni abbiamo voluto, progettato e realizzato. Un luogo dove, contemporaneamente, si accoglie, si sostiene e si promuove una cultura non discriminatoria. Un luogo dove migranti, richiedenti, donne, giovani, famiglie vivono, crescono e imparano insieme. Un progetto riconosciuto a livello nazionale ed europeo, che mette in atto una visione nuova di inclusione e accoglienza, passando dall’incontro, dalla conoscenza e dalle relazioni. Bari inclusiva, infatti, non è uno slogan ma è un insieme di azioni, scelte politiche, dialoghi comuni. Sono tante le storie che con questa campagna racconteremo, storie vere di chi ha scelto Bari come suo approdo di vita, conservando le proprie radici ma anche aprendosi a contaminazioni umane, sociali e culturali. A Bari, in questi anni, abbiamo lavorato, infatti, affinché nessuno rimanesse indietro, ma anzi diventasse patrimonio umano indispensabile di questa nostra bellissima città».

La campagna è promossa dall’assessorato al welfare del Comune di Bari e dal centro comunale Casa delle Culture. Con l’assessora Bottalico sono intervenuti Carmine Spagnuolo, presidente della cooperativa sociale Medtraining, Roberta Cagnetta, vicepresidente di Camera a Sud impresa Sociale, e Joachim Agnakan Elom, uno dei cittadini baresi testimonial della campagna. Presenti anche Emanuele Marinelli, coordinatore di Casa delle Culture, Nicola D’Onchia, il direttore del settore Osservatorio per l’inclusione sociale e contrasto alla povertà del Comune di Bari, e altri cittadini baresi di prima e di seconda generazione che hanno scelto di essere testimonial della campagna.

«Casa delle Culture – ha proseguito Carmine Spagnuolo – , non è solo inclusione e accoglienza, ma mette al centro della propria attività il dialogo tra le persone e le esperienze. E questo è il segno di un cambiamento di prospettiva molto importante: perché proprio con l’incontro tra le persone si promuove la convivenza multiculturale. La campagna che presentiamo oggi mette in risalto le storie delle persone che vivono il territorio della nostra città, e questo ci rende ancora più orgogliosi di gestire questo spazio. Continueremo a fare tutto il possibile per promuovere politiche di dialogo che rompano la rappresentazione dell’immigrazione come mero problema. L’integrazione, infatti, avviene nel quotidiano, negli incontri tra le persone. Favorirli e renderli sempre più generativi è un atto molto importante».

«Abbiamo ribaltato lo sguardo – continua Roberta Cagnetta – e siamo andati alla ricerca del senso positivo di questa espressione, trovandolo nella volontà di sottolineare che gli esseri umani hanno tutti gli stessi bisogni, a prescindere dalla loro provenienza geografica. Tra questi, il desiderio di trovare un senso di appartenenza e protezione nel territorio in cui si sceglie di abitare. Questo è un desiderio che ci accomuna davvero tutti. A Bari tutto il mondo è paese è, quindi, un incentivo a guardare all’intercultura oltre gli stereotipi, perché è già un dato di fatto: nelle piazze, negli uffici, nelle scuole e per le strade di Bari. Quindi, con le 16 cittadine e cittadini baresi di prima e di seconda generazione che hanno accolto il nostro invito, abbiamo raccontato piccoli frammenti della loro storia, per avere uno sguardo che partisse dalle loro stesse parole e dimostrasse che Bari, per loro, è già casa».

«Ho raccontato la mia storia in questa campagna ha concluso Joachim Agnakan Elom -. Ora mi occupo di inserimento lavorativo di altre persone, sono un tutor. Negli anni scorsi, qui a Bari, ho frequentato l’università, laureandomi, e poi proseguendo la mia formazione con un master. Ho avuto delle possibilità e degli strumenti importanti che hanno fatto la differenza. Poter studiare e poi imparare un mestiere, infatti, è fondamentale per l’integrazione delle persone. Per me, Bari, ha significato davvero accoglienza. Qui mi sono sempre sentito e mi sento sempre di più a casa mia, è ormai la mia città».

La campagna intende, quindi, essere un’occasione per incoraggiare l’incontro e lo scambio tra cittadine e cittadini, valorizzando la casa comune che è diventata Bari per molte persone provenienti da diverse parti del mondo. Tutto questo, anche per smentire gli stereotipi legati alla multiculturalità, evidenziando la normalità di questa realtà nella vita quotidiana della città, nel segno dell’impegno costante dell’amministrazione per promuovere in misura permanente una visione inclusiva e aperta di Bari.

La Giornata contro il razzismo verrà celebrata oggi anche con il flash mob “Il passo sospeso”, in piazza Umberto, alle ore 16, a cura dell’associazione “Il Teatro delle Bambole”, e con il banchetto etnico in programma alle ore 18.30, presso Casa delle Culture nel quartiere San Paolo.

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