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Affitti brevi e mutui mandano in crisi il mercato immobiliare: compravendite a picco a Bari

Aumentano i prezzi delle case a Bari e le compravendite crollano a picco. Il capoluogo pugliese registra, insieme a Napoli, un +1,8% in tema di costi degli immobili rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Perde, invece, un -22% di volume degli scambi (si vendono meno appartamenti).

A metterlo nero su bianco è l’ultimo report diffuso dal centro studi di Tecnocasa. La prima parte del 2023, restituisce dunque un mercato immobiliare in sensibile rallentamento, con la conseguente frenata delle compravendite e della crescita dei prezzi degli appartamenti e dei canoni di affitto.

I continui ritocchi ai tassi di interesse messi in campo dalla Banca centrale europea hanno notevolmente ridimensionato le prospettive per il settore, penalizzando soprattutto chi è costretto ad acquistare stipulando un mutuo. Non accennano invece a diminuire i piccoli investitori che, secondo i dati di Tecnocasa, sono in aumento, spinti soprattutto dalla volontà di proteggere il capitale e di praticare gli affitti brevi, complici gli importanti flussi turistici che stanno interessando diverse città tra cui Bari.

Anche nel resto d’Italia, i prezzi delle case hanno rallentato la crescita in questa prima parte del 2023, in particolare nelle grandi città che registrano solo un +0,6%. Si nota il ritorno in territorio negativo di Genova (-1,0%) e Firenze (-0,9%) ma anche il forte rallentamento sperimentato da Milano (+0,2%) e Bologna (+0,1) che, nei semestri precedenti, avevano avuto rialzi importanti dei valori. Nel primo semestre del 2023 le compravendite residenziali in Italia sono state 350.855 con un decremento del 12,5% rispetto allo stesso periodo del 2022. I comuni capoluogo hanno registrato una contrazione leggermente superiore (-14,0%) rispetto ai comuni non capoluogo (-11,7%). Le metropoli hanno visto gli scambi scendere del 14,9%. Tra le grandi città le riduzioni più importante dei volumi si registrano a Bologna (-23,3%), Bari (-22,0%) e Milano (-20,0%).

Il rallentamento della crescita dell’economia italiana, il rialzo dei tassi operato a settembre dalla Bce, la fiducia di imprese e famiglie non ancora del tutto consolidata e le sensazioni delle agenzie del Gruppo Tecnocasa sul territorio che conferma che c’è desiderio di acquisto, ma che cresce la prudenza tra i potenziali acquirenti, ci hanno portato a rivedere le previsioni sui prezzi degli immobili che, per fine 2023, cresceranno non oltre il 2%. I volumi di compravendite sono attesi intorno a 680 mila in tutta Italia.

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