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Aggredite da un parcheggiatore abusivo a Torre a Mare: «Ha aizzato il cane per farci pagare»

Per Michele Picaro (Fratelli d’Italia), Bari rischia di diventare «una città fuori controllo». Sono le parole “a caldo” che il consigliere di centrodestra ha rivolto all’amministrazione e al sindaco Decaro, dopo la sconvolgente aggressione da parte di un parcheggiatore abusivo ai danni di una giovane coppia di sorelle, avvenuta martedì.

Intorno alle 21, le due donne, dopo aver lasciato l’auto nel parcheggio pubblico adiacente il ristorante Transatlantico, a Torre a Mare, sono state avvicinate da un uomo, sulla sessantina, accompagnato da un cane di grossa taglia che le avrebbe intimato di spostare la loro auto. Di fronte al netto rifiuto di assecondare i suoi ordini, l’uomo avrebbe cominciato a pedinarle, mentre il cane, aizzato dalle parole del padrone, cominciava ad assumere atteggiamenti sempre più aggressivi nei confronti delle due donne finché non è balzato su una di loro. Fortunatamente, la giovane ha riportato solo alcuni graffi superficiali causati dalle unghia dell’animale. Soltanto l’aiuto di un gruppo di giovani donne, che avevano assistito all’aggressione, ha fatto in modo che si evitasse il peggio.

All’arrivo delle forze dell’ordine, però, il presunto parcheggiatore abusivo aveva già fatto perdere le sue tracce.

E così, nella città delle spaccate, l’aggressività dei parcheggiatori abusivi, che occupano aree pubbliche, comincia a rappresentare una nuova preoccupazione per i cittadini. Il fenomeno riguarda la città in lungo e in largo, da Palese a Torre a Mare.

Per Picaro, le vicende sono ormai «cronache all’ordine del giorno, in una città che rischia di essere a breve fuori controllo». Il consigliere ha puntato il dito in particolare contro il sindaco Antonio Decaro, accusato di invitare ad una calma solo apparente, mentre la città va a rotoli. «Durante l’ultimo incontro per l’ordine pubblico e la sicurezza, anziché individuare misure per tutelare i cittadini, il sindaco ha invitato tutti a non creare inutili allarmismi. La realtà è, però, diversa».

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