Al momento sono per strada con la prospettiva di dormire in auto. Dopo cinque anni nell’appartamento di parco Gentile, Filomena e Saverio, sono stati cacciati dalla loro abitazione. Avevano avuto l’appartamento partecipando ad un bando per il social Housing.
All’inizio pagavano 400 euro più iva e 40 di oneri accessori, questo il prezzo cinque anni fa, ma alla fine sono stati costretti a pagare 650 euro più 170 euro di oneri accessori. Vivono di una piccola pensione, che non è bastata a coprire gli aumenti.
«Eravamo indietro con l’affitto di sette mesi – affermano – prima dello sfratto abbiamo dato a Fabrica cinque mila euro, poi tremila e poi cento euro al mese come piano di rientro per sanare il debito. Non ci hanno dato il tempo di metterci in regola».
Una scena che ha sconvolto tutti i residenti per lo spiegamento di forze impiegato per un uomo di quasi ottant’anni e sua moglie di 73.
«Ci hanno trattato come dei criminali – affermano – non abbiamo mai fatto del male a nessuno. Siamo soli e volevamo solo passare gli ultimi anni in serenità. La casa alloggio che ci hanno proposto era come un carcere. Per andare in bagno dovevamo attraversare un corridoio, nella stanza c’era solo un letto e una piccola finestrella. Abbiamo rifiutato perchè mi sentivo mancare».
Ma se la politica nulla a potuto per evitare questa brutta esperienza, la macchia della solidarietà si sta muovendo e i due anziani non saranno lasciati soli.
