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mercoledì 9 Ottobre 2024
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Avrebbe falsificato il verbale di un testimone: il pm di Bari rischia il processo

La Procura di Lecce ha chiesto il rinvio a giudizio per il pm di Bari Michele Ruggiero, accusato di falso ideologico con riferimento alla presunta falsificazione del verbale di un testimone nell’ambito di un procedimento risalente a quando era in servizio alla Procura di Trani.

Il presunto falso verbale fu posto a fondamento dell’arresto per tentata concussione dell’allora vicesindaco di Trani Giuseppe Di Marzio, il quale nel processo sul “Sistema Trani”, tuttora in corso, ha rinunciato alla prescrizione. La vicenda contestata al magistrato risale al 6 settembre 2014.

Stando all’imputazione formulata dalla pm di Lecce Roberta Licci, Ruggiero avrebbe sintetizzato le parole di un testimone «in modo del tutto distonico rispetto alle effettive dichiarazioni», con riferimento al presunto coinvolgimento di Di Marzio in un episodio di richiesta di tangenti. Il pm avrebbe poi omesso di depositare il cd con la fonoregistrazione integrale della testimonianza, «la cui esistenza emergeva sino a novembre 2019» nell’ambito del dibattimento in corso a Trani. Dalla nuova trascrizione delle dichiarazioni del testimone è emerso che nel precedente verbale sarebbero state «assemblate affermazioni rese in momenti diversi nel corso della lunga escussione, in una consequenzialità logica non coerente con le effettive informazioni rese dal teste». L’udienza preliminare nei confronti di Ruggiero inizierà il 15 settembre dinanzi alla gup di Lecce Giulia Proto. Per fatti simili, denunciati da altri imputati del processo tranese, pende nei confronti del pm Ruggiero un altro procedimento a Lecce su presunte minacce a testimoni.

L’ex vicesindaco Di Marzio, che ha presentato l’esposto sulla base del quale i magistrati salentini hanno chiesto il rinvio a giudizio per il collega barese, ricorda di «aver rinunciato alla prescrizione nell’ambito del processo» che lo riguarda in corso a Trani, annunciando che a Lecce, assistito dall’avvocato Enrico Capurso, si costituirà parte civile nei confronti del pm Ruggiero.

«Lo stesso pm che ha richiesto il mio arresto – dice Di Marzio – stroncando la mia attività professionale, la mia attività politica oltre che la mia immagine più in generale, stando al capo di imputazione formulato nei suoi confronti, ha falsificato il verbale di sommarie informazioni su cui ha costruito il mio arresto, riportando delle dichiarazioni in modo del tutto distonico rispetto a quanto effettivamente riferito dal soggetto sentito».

«Il falso – afferma Michele Ruggiero contattato dall’agenzia di stampa Ansa – è stato documentalmente sconfessato. Sono assolutamente sereno sulla correttezza e trasparenza della mia azione, come si dimostrerà al giudice. Sono solo (le denunce in mio danno) funzionali a influenzare il processo in corso a Trani e da me istruito: un’inchiesta che la magistratura di Potenza ha già accertato essere stata osteggiata a vari livelli».

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