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mercoledì 23 Ottobre 2024
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Banca popolare di Bari, approvato il Progetto di bilancio dell’esercizio 2022: perdite ridotte a 45,34 mln

Il Consiglio di amministrazione della Banca popolare di Bari, istituto del gruppo Mediocredito centrale, ha approvato il Progetto di Bilancio dell’esercizio chiuso al 31 dicembre 2022.

La Banca ha proseguito, pur in un contesto generale caratterizzato da incertezza, la politica aziendale di rilancio dell’attività commerciale a sostegno della propria clientela, in coerenza con l’aggiornamento del Piano industriale 2023-2025.

Riguardo all’attività di intermediazione, Bpb presenta uno stock di impieghi alla clientela, non considerando l’esposizione in titoli di debito e con la Cassa Compensazione e Garanzia, pari a 5,30 miliardi di euro al 31 dicembre 2022, in crescita del 4,4% rispetto al dato di fine 2021 (5,08 miliardi di euro). La raccolta diretta si attesta stabilmente a 6,39 miliardi di euro (6,36 miliardi di euro al 31 dicembre 2021, +0,6%). Stabile anche la raccolta indiretta, pari a 3,67 miliardi di euro al 31 dicembre 2022 (3,70 miliardi di euro a fine 2021.

Quanto alla qualità del credito, l’incidenza percentuale dei crediti non-performing lordi rispetto al totale crediti verso clientela lordi (NPLs ratio lordo) si posiziona al 9,95%, in linea con il dato dell’esercizio precedente. In diminuzione l’indicatore al netto delle rettifiche di valore (NPL ratio netto), pari al 5,22% al 31 dicembre 2022 (5,52% al 31 dicembre 2021). Il grado di copertura complessivo dei crediti deteriorati segna una crescita rispetto all’esercizio precedente, passando dal 47,31% al 50,51%.

Con riferimento ai liquidity e ai capital ratio, Bpb mantiene al 31 dicembre 2022, adeguati livelli di liquidità e di solidità patrimoniale conformemente alla normativa regolamentare vigente: l’indice LCR (Liquidity Coverage Ratio) si posiziona al 157,32%, l’indice NSFR (Net Stable Funding Ratio) al 126,37%, mentre il CET 1 capital ratio e il Total Capital ratio si posizionano, rispettivamente, all’11,46% e all’11,71%.

Dal punto di vista reddituale, l’esercizio 2022 si è chiuso con una perdita netta di 45,34 milioni di euro a fronte della perdita netta di 170,76 milioni di euro del 31 dicembre 2021 (-73,4%). Sul risultato hanno inciso alcune significative componenti negative connesse alle dinamiche della voce “Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri” nonché alla valutazione delle quote O.I.C.R. di proprietà e relative a operazioni precedenti al periodo di Amministrazione Straordinaria. In particolare, per quanto attiene ai principali aggregati economici, il margine di intermediazione aumenta del 19,5% rispetto all’esercizio precedente (249,58 milioni di euro vs 208,85 milioni di euro), prevalentemente per effetto di una migliore performance del margine di interesse (147,13 milioni di euro vs 116,82 milioni di euro, +25,9%) e delle commissioni nette (105,60 milioni di euro vs 87,14 milioni di euro, +21,2%). Considerando le rettifiche di valore nette per rischio di credito, pari a 45,49 milioni di euro (vs 84,36 milioni di euro del dato comparativo, -46,1%), il risultato netto della gestione finanziaria presenta, al 31 dicembre 2022, un valore pari a 203,98 milioni di euro, in crescita del 64,7% rispetto all’esercizio 2021 (123,83 milioni di euro).

I costi operativi registrano una flessione del 18,4% passando dai 319,60 milioni di euro dell’esercizio precedente ai 260,85 milioni di euro al 31 dicembre 2022, essenzialmente riconducibile a una contrazione delle spese per il personale (127,01 milioni di euro vs 195,75 milioni di euro, -35,1%), anche per la presenza nel 2021 dell’accantonamento straordinario al c.d. “Fondo esodi incentivati”, e delle altre spese amministrative (87,14 milioni di euro vs 95,11 milioni di euro, -8,4%), in parte compensata da un significativo incremento degli accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (42,09 milioni vs 25,28 milioni di euro, +66,5%). Tenendo conto di utili delle partecipazioni, pari a 1,24 milioni di euro, e delle imposte di competenza, d’importo positivo pari a 10,28 milioni di euro, l’esercizio 2022 chiude con una perdita netta pari a 45,34 milioni di euro. Inoltre, si comunica che il Consiglio di Amministrazione della Banca ha approvato l’assunzione di un finanziamento subordinato concesso dalla Capogruppo Mediocredito Centrale, per un ammontare pari a 60 milioni di euro, al tasso del 10,75%, durata pari a 10 anni con opzione di rimborso dopo 5 anni, computabile nel capitale di classe 2 della Banca ai sensi della normativa prudenziale vigente.

A tale riguardo, si evidenzia che la Banca, avvalendosi, fino al 31 dicembre 2022, dell’ulteriore disciplina transitoria di cui all’art. 468 del CRR, nella versione novellata dal Regolamento UE 2020/873 del 24 giugno 2020, avente a oggetto il “Trattamento temporaneo di profitti e perdite non realizzati misurati al valore equo rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo alla luce della pandemia di COVID-19” ha potuto escludere, dal computo del Common Equity Tier 1 (CET1), il 40% della riserva negativa di patrimonio netto derivante dalle variazioni di fair value dei titoli governativi classificati nel portafoglio “FVtOCI” (al fair value con impatto sulle altre componenti di conto economico complessivo – OCI). A partire dal 1° gennaio 2023, essendo terminato il periodo transitorio relativo alla fattispecie sopra riportata, i ratio patrimoniali rilevanti ai fini delle segnalazioni di vigilanza vengono, quindi, determinati solo in ottica fully-phased, senza più alcun beneficio sul Common Equity Tier. Tale finanziamento subordinato è, pertanto, finalizzato a rafforzare, prospetticamente, dall’esercizio 2023, il buffer patrimoniale della Banca rispetto al requisito minimo regolamentare previsto per il Total capital ratio.

Il Progetto di Bilancio dell’esercizio 2022 sarà sottoposto, per l’approvazione, all’Assemblea degli Azionisti prevista, in unica convocazione, per il prossimo 20 aprile 2023.

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