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giovedì 24 Ottobre 2024
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Bari, a 22 anni dalla morte di Vinny e di sua cugina Maria Esther arriva la condanna definitiva

A 22 anni dall’incidente che provocò la morte di Vincenzo Moretti, 20 anni, figlio del noto ortopedico e professore universitario barese Biagio, e di sua cugina Maria Esther Martino, 19 anni – oltre al ferimento di un’altra ragazza – è diventata definitiva la condanna di Andrea Godono, considerato corresponsabile civile. L’incidente avvenne il 14 aprile del 2002.

La Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso della difesa di Godono, confermando la sentenza della Corte d’Appello di Bari del 24 novembre 2022 con cui l’uomo fu giudicato corresponsabile ai fini civili dell’incidente nella misura del 25%, condannandolo al risarcimento dei danni nei confronti delle parti civili insieme alla compagnia assicurativa Sai.

Già nel 2022 diventò definitiva la condanna a un anno e 9 mesi di reclusione, per omicidio colposo, nei confronti del cittadino albanese Rezeart Turku.

L’incidente avvenne sul lungomare sud di Bari la sera del 14 aprile: la Ford Ka guidata da Godono, con a bordo le due vittime, si schiantò frontalmente con l’Alfa Romeo 164 di Turku che aveva invaso il senso di marcia opposto. Entrambe le auto viaggiavano a oltre 70 chilometri orari in più rispetto al limite, Turku e Godono finirono a processo per omicidio colposo: il primo fu condannato sia in primo grado (2009) che in appello (2016), il secondo assolto in entrambe le occasioni.

I familiari delle vittime, costituite parti civili e assistite dagli avvocati Roberto Eustachio Sisto, Italia Mendicini e Nicola De Fuoco dello Studio Fps di Bari, fecero dunque ricorso in Cassazione impugnando, per i soli interessi civili, l’assoluzione di Godono. E per questo nel 2017 la Suprema corte annullò con rinvio la sentenza di secondo grado. La nuova sentenza della Corte d’Appello di Bari del 2022 stabilì la corresponsabilità civile di Godono, che impugnò nuovamente la decisione in Cassazione.

Il ricorso, dichiarato inammissibile come richiesto dagli avvocati delle parti civili, ha dunque reso definitiva anche questa condanna. Subito dopo l’incidente, la famiglia di Moretti creò la fondazione “Ciao Vinny“, da anni impegnata in attività di sensibilizzazione sulla sicurezza stradale.

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