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Bari, alla scoperta di Achik: dai tornei in spiaggia a Cutro alla platea del “San Nicola”

Un paio di havaianas ai piedi, la sabbia sulle caviglie, una canotta e il pallone da beach soccer. Fino a sei anni fa le mattinate estive del 17enne Ismail Achik si coloravano così, tra una partitella in spiaggia e diversi allenamenti con la Polisportiva di Cutro. La mattina del 1º settembre, invece, per Ismail è stata un po’ diversa. Temperature elevatissime, non di certo per il sole. È stata l’emozione a far ribollire il sangue del calciatore marocchino, arrivato ormai a 23 anni.

«È di nuovo il Bari, stiamo chiudendo»: dall’altra parte del telefono c’è Elio Di Toro, direttore sportivo dell’Audace Cerignola. Vuole comunicare ad Achik che dopo mesi di sondaggi – già a gennaio c’erano stati i primi contatti – Ciro Polito ha deciso di presentare un’offerta per portarlo in serie B. A poche ore dal gong del calciomercato, quando la Ternana sembra essere in vantaggio su tutti, i biancorossi mettono sul piatto 300mila euro per il suo cartellino. Tra i dirigenti dei due club, grandi amici da tempo, basta una stretta di mano. D’altronde, entrambi sanno che Achik e il Bari sono ormai promessi sposi. Ma a tessere – almeno indirettamente – i fili di questa storia a lieto fine, c’è stato uno sceneggiatore silente, senza cui forse il percorso del classe 2000 sarebbe stato più ostico. Si tratta di Giovambattista Martino, attuale membro dell’area scouting del Palermo. Era il 2017 e l’allora ds del Rende lo notò con stupore durante uno di quei tornei sulla costa calabrese. Spesso i raggi estivi possono dare abbagli, ma Achik brillava di luce propria. Diventò subito un pallino del direttore crotonese, che lo portò dalla Polisportiva Cutro alle giovanili del Rende. Lì iniziò a crescere con Francesco Modesto, attuale allenatore dell’Atalanta U23. Di giovani se ne intendeva già da allora, così quando Martino decise di promuoverlo in prima squadra, regalò al giovane talento marocchino il salto in Serie C. Aveva qualità diverse da tutti gli altri calciatori della rosa: le sue doti balistiche gli consentivano di essere brillante nel tiro dalla distanza e sui calci piazzati, a cui abbinava una velocità di pensiero fuori dal comune. In particolare, tutti gli addetti ai lavori del Rende furono sorpresi dalla sua capacità di coordinarsi e utilizzare ogni parte del piede, calciando con forza e grande velocità. Per il club calabrese era una risorsa da tutelare, con lo stesso Martino che lo accompagnava spesso in macchina dopo le partite, riportandolo nella sua Cutro. Ma quando il ds lasciò la società, anche Achik restò svincolato.

Fu ancora una volta la mano del suo scout a intervenire, digitando il numero dell’amico Di Toro: «Se vi serve un trequartista a Cerignola, prendete lui». E così fu. Ismail si presentò al provino con i gialloblù dopo aver passato l’intera notte in macchina insieme al padre fuori dal centro sportivo. Nonostante la stanchezza, bastò poco per far scattare la scintilla con l’allenatore Michele Pazienza, che da lì a poco lo avrebbe reso protagonista della vittoria del campionato di serie D. Con lui il ragazzo di Casablanca ha acquisito disciplina tattica, probabilmente una delle poche componenti ancora da limare, scendendo in campo per 111 volte, realizzando 23 gol e 27 assist. E a Cerignola ha conosciuto Mehdi Dorval, che adesso ritroverà a Bari. Il suo è l’unico cartellino acquistato dai biancorossi in tutta la sessione estiva, a dimostrazione di quanto la dirigenza lo consideri un investimento di caratura importante.

A Polito e Mignani spetta il compito di farlo crescere ancora, per proseguire in un’ascesa partita dai tornei estivi di Cutro. Questa volta non ci saranno i passanti in spiaggia ad ammirarlo, ma decine di migliaia di spettatori dagli spalti del “San Nicola”.

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