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Bari, allarme sicurezza negli alloggi popolari tra muffe e rischio crolli

È allarme sicurezza negli alloggi popolari di via Candura, nel rione San Paolo. L’immobile al civico 25, che ospita numerose famiglie, rischia infatti di crollare improvvisamente sui residenti, a causa di lavori iniziati e mai conclusi. Il cantiere perenne ha creato, nel corso del tempo, molti problemi alla tenuta della struttura, parte della quale, ora, rischia di crollare mettendo a serio rischio l’incolumità degli abitanti, soprattutto di quelli degli ultimi piani. Ma il “mezzo” cappotto termico, realizzato su metà immobile lasciando sull’altra metà lo scheletro, è solo il più evidente dei problemi di questi alloggi Erp.

Cominciamo dall’inizio. Nel marzo del 2017, presso la sede dell’Arca, vengono aperte le buste contenenti le offerte economiche che le aziende di edilizia hanno presentato per partecipare alla gara dei lavori di efficientamento energetico di 90 alloggi di edilizia popolare nel territorio comunale. Gli appartamenti al civico 25 sono tra questi. I residenti tirarono un sospiro di sollievo, dato che nessun lavoro di manutenzione era stato eseguito negli ultimi 37 anni. Ma il buon umore durò poco perché i lavori vennero bloccati nel 2018.

Il motivo? Materiali non a norma. Da quattro anni, quindi, la facciata dell’immobile di via Candura è rimasta completa a metà, con una parte in cui i lavori sono stati ultimati e un’altra in cui del cappotto termico è rimasta solo l’impalcatura. Pian piano, il polistirolo, lasciato esposto alle intemperie, ha cominciato a cedere. Una parte continua a cadere, mentre l’altra subisce costanti infiltrazioni dall’esterno. Infiltrazioni che creano, soprattutto ai piani superiori, l’habitat ideale per il proliferare di muffe. Contestualmente, all’interno degli appartamenti, queste stesse si diffondono tra i soffitti e i pilastri portanti, come documentano le immagini diffuse da una residente. «Ogni giorno – commenta la segnalatrice – vado a letto nella consapevolezza che il soffitto possa crollarmi addosso».

Per non contare, poi, i numerosi problemi di salute che il proliferare di muffe provoca. «I più piccoli – continua – si ammalano, in inverno, un giorno sì e uno no: febbre, tosse, allergie». La percezione che i residenti hanno è quella di essere “cittadini-non-persone”. Hanno ricevuto l’alloggio popolare, sì, ma tutto è finito lì. Zero manutenzione, zero controlli. Sotto le finestre del quarto piano, ci sono quattro grossi fori. «L’ultimo Capodanno – ci spiega la residente – qualcuno ha avuto la geniale idea di sparare sull’edificio. Abbiamo rischiato di diventare una torcia umana, dato che il polistirolo è un materiale combustibile». Tra una causa penale e l’altra, tra cantieri ko e nuovi bandi, i residenti di via Candura attendono di vivere in modo dignitoso. Ma nel frattempo, sanno che, dopo via Umbria, altro alloggio erp dove lo scorso 15 luglio ha ceduto un balcone, i prossimi a subire un crollo possono essere loro. Ma questa volta potrebbe non finire bene.

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