Home Attualità Bari, il mercato immobiliare segna +13,5%. Ma pesa l’instabilità politica

Bari, il mercato immobiliare segna +13,5%. Ma pesa l’instabilità politica

I dati riportano segni più ma il timore di un autunno e un inverno caldissimi aleggiano sul mercato immobiliare di Bari. È quanto emerge dall’analisi delle compravendite immobiliari nei primi mesi del 2022, in relazione al totale del 2021, e dai commenti degli addetti ai lavori. A diramare un’analisi sul report dell’Agenzia delle Entrate è l’Ufficio Studi di Tecnocasa, che riporta il dato di 1.136 compravendite già concluse nei primi tre mesi dell’anno e con la prospettiva che il numero aumenti, e di gran lunga, per via della scadenza del 30 giugno per accedere al superbonus. In pratica, per aver accesso all’agevolazione sul costruito nuovo bisognava portare i lavori a una certa percentuale entro la scadenza, quindi si sono affrettate le compravendite in bilico. Un buon inizio anno con un +13,5% di compravendite rispetto a un anno prima, senza considerare il fatto che nel 2020 i report riportavano segni negativi. Ancora, già 1.136 in tre mesi mentre in tutto il 2021 erano state 4.183. Quindi un mercato immobiliare in grande fiducia e che ha visto risalire anche i prezzi degli immobili un po’ in tutta la città. In particolar modo, come è ovvio che sia, nelle sue zone più ricercate, come il centro murattiano e Poggiofranco. In questi quartieri un immobile di pregio può raggiungere anche la quotazione di 4.000 euro al metro quadro.

Gli operatori di mercato, tuttavia, temono gli effetti anche dell’instabilità politica che potrebbe in qualche maniera impattare sul settore. Soprattutto dal punto di vista finanziario, considerando l’aumento dei tassi per i mutui e la diminuzione del potere d’acquisto delle famiglie, alle prese con inflazione e bollette energetiche alle stelle.

È cauto sulle prospettive future del mercato immobiliare il manager Tecnocasa per Bari, Massimo Lemma: «Ci sono zone della città, come il lungomare Perotti, che hanno visto un aumento del valore immobiliare anche del 7%. Tuttavia, il rischio è che dopo questo primo semestre certamente positivo, anche per la questione bonus, ci possa essere una contrazione dati gli scenari confusi davanti a noi».

Il riferimento, quindi, non è solo ai tassi dei mutui, ma anche allo stato di fiducia delle persone. «Per fortuna – prosegue Lemma – la vita non si ferma e le famiglie continuano a formarsi, a crescere e, di conseguenza, ad acquistare o affittare casa ma dovremo monitorare lo sviluppo della situazione. Sono convinto che il 2022 sarà un buon anno per il mercato ma con qualche difficoltà che dovremo superare».

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